Grazie alla collaborazione tra l’Unità di neuro-oncologia del Meyer ed il Centro trentino, è in corso un progetto di ricerca sui tumori infantili attraverso la combinazione di chemioterapia e protonterapia: quello di Trento è tra le poche strutture europee dotate di tecnologia e di personale altamente specializzato per effettuare l’irradiazione con protoni su modelli sperimentali. Il progetto di ricerca coinvolgerà il personale medico, fisico e tecnico di Apss ed i ricercatori di TIFPA - Trento Institute for Fundamental Physics and Application.
Erano presenti l'assessore regionale alla salute della Toscana Stefania Saccardi, la vicepresidente del Consiglio regionale Lucia De Robertis e il consigliere regionale Leonardo Marras, nonché il direttore generale Alberto Zanobini e il dirigente medico Jacopo Sardi; per il Trentino, accanto al presidente della Provincia Fugatti e all'assessore Segnana, vi erano inoltre il presidente del Consiglio regionale Trentino Alto Adige Roberto Paccher e il presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder, mentre per i Campionati Junior, Tiziano Mellarini presidente onorario del Comitato organizzatore. Nella visita al Centro sono stati accompagnati dal direttore generale dell'Apss Paolo Bordon e dai dottori Marco Cianchetti, Barbara Rombi, Marco Schwarz e Francesco Tommasino. La delegazione ha potuto vedere gli spazi dedicato alla ricerca e quelli per la cura dei pazienti; presentato anche un caso specifico, che vede la collaborazione fra il Centro di protonterapia di Trento e l’ospedale Meyer nel curare un tumore a un piccolo paziente.
“Grazie del tempo che ci avete dedicato - sono state le conclusioni del direttore generale Bordon - in questo Centro, dove ci dedichiamo non solo all'assistenza clinica ma anche alla ricerca, grazie alla tecnologia molto innovativa ma anche e soprattutto alle forti competenze professionali che abbiamo all'interno. In questo senso il progetto di ricerca che abbiamo in corso con l'Ospedale Meyer arricchisce professionalmente entrambe le nostre equipe, trentina e toscana".
Schede tecniche
Il Centro di protonterapia, Unità operativa dell’ospedale Santa Chiara di Trento, è una struttura altamente specialistica dedicata alla cura dei tumori, che inoltre svolge attività di ricerca nell’ambito clinico, preclinico, spaziale, dei sensori e delle infrastrutture.
La protonterapia è un trattamento radiante di precisione che utilizza particelle pesanti – i protoni – per irradiare le cellule tumorali con estrema precisione, risparmiando i tessuti sani intorno alla lesione.
Il Centro dispone di due sale dotate di gantry (ovvero la struttura che permette di indirizzare con grande precisione le radiazioni, ruotando a 360° intorno al paziente) e di una sala ad uso sperimentale e di ricerca, dotata di un fascio fisso. La sala sperimentale sarà impiegata nel corso del progetto di ricerca svolto in collaborazione con la Fondazione Meyer. Attualmente, Trento è l’unico Centro di protonterapia afferente ad un’azienda sanitaria pubblica in attività in Europa ed è l’unico in Italia ad essere dotato di gantry e della tecnologia PBS (pencil beam scanning) per l’erogazione del fascio di protoni.
Il primo paziente adulto è stato trattato il 22 ottobre 2014 ed il primo paziente pediatrico il 21 maggio 2015: nel corso dei primi quattro anni di attività, lo studio e l’esperienza maturate dal personale del Centro hanno consentito di allargare progressivamente le tipologie di tumore trattate, conseguendo una serie di importanti primati scientifici a livello nazionale ed internazionale. Nel corso del 2018 sono stati trattati 301 pazienti provenienti dal Trentino, dall’Italia e dall’estero.
TIFPA - Trento Institute for Fundamental Physics and Application, che si occupa di gestire la sala sperimentale del Centro di protonterapia, è il centro nazionale dell’INFN dedicato alla ricerca in fisica delle particelle e allo sviluppo di tecnologie d’avanguardia nei settori della sensoristica, della ricerca spaziale, del supercalcolo e della biomedicina. Con sede a Trento, il TIFPA nasce dalla collaborazione tra l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), l’Università di Trento, la Fondazione Bruno Kessler e l’Azienda provinciale per i servizi sanitari e si avvale di infrastrutture quali il Centro Materiali e Microsistemi, il centro di fisica teorica ECT di FBK e l’acceleratore per la protonterapia oncologica di Apss.
(rc, cd e at)