L’avventura, il mondo animale, il rapporto uomo-ambiente fino ai conflitti e alle tensioni confinarie, uno degli specchi di crisi della nostra contemporaneità, che investe anche il mondo montano, ad esempio nei territori kurdi che “guardano” la Siria, oppure in Libano, Tibet e tra le due Coree, “passeranno” sullo schermo offrendone uno spaccato, un punto di vista, o più, declinati secondo le diverse sensibilità degli autori.
Il focus di quest’anno riservato ad un Paese, il progetto “Destinazione…”, coinvolge l’Islanda. E qui non si può non segnalare il doc di Saevar Gudmundsson, “Inside a Volcano”, sull’esaltante prestazione della nazionale di calcio dell’isola che agli ultimi europei, sorprendentemente, non avendo certo una tradizione alle spalle, è arrivata ai quarti di finale. Tra l’altro, arriverà in città l’attore e scrittore Fabio Volo, che frequenta da tempo l’Islanda e ne è quindi una sorta di ambasciatore in pectore.
Spetterà poi alle “Anteprime” offrire al pubblico quanto di meglio, ambientato sulle vette, tra doc e corti, si è visto di recente in alcuni tra i maggiori festival internazionali. Una selezione che proporrà, tra gli altri, il kolossal giapponese “Everest-The Summit of the Gods” di Hideyuki Hirayama ispirato all’opera di Jiro Taniguchi, uno dei mostri sacri del fumetto mondiale ma anche “White Sun”, visto a Venezia, di Deepak Rauniyar, storia familiare che si intreccia con la situazione sociale e politica del Nepal. “Gli eremiti”, dell’altoatesino Ronny Trocker, girato in val Venosta, lo splatter “Attack of the Lederhosen Zombies” e “Soul on a String” del cinese Zhang Yang, ricco di paesaggi tibetani, completano il programma della rassegna. Grandi documentari, invece, tra le “Proiezioni speciali”. Tra queste, “Les Saisons”, tra orsi, volpi e cervi, diretto da Jacques Perrin che qualche anno fa stupì il festival con “Il popolo migratore” e “La principessa e l’aquila” di Otto Bell, presto anche in sala, ritenuto uno dei doc più spettacolari dell’anno, storia di una ragazzina mongola che lotta per diventare la prima addestratrice donna di aquile in un settore tradizionalmente maschile. Ma anche “La Vallée des loups” di Jean-Michel Bertrand, sul lupo, di cui si discute molto in questi mesi anche in Italia, tra proposte di piani di selezione e protezione e “Trembling Mountain” che documenta il processo di ricostruzione in Nepal, nella valle del Langtang, dopo il devastante terremoto del 2015.
La sezione “Terre Alte” proporrà storie e protagonisti per riuscire ad interpretare la vita presente e le possibilità future di chi vive in montagna mentre “Alp&Ism” tiene viva la tradizione alpinistica del festival.
“Orizzonti Vicini” è una carrellata, in collaborazione con la Trentino Film Commission, sulle più recenti produzioni girate in regione. “Sestogrado” intreccia cinema e arti visive nella rappresentazione della montagna e “TFF Family” sarà uno spazio cinematografico riservato, in particolare, ai bambini e alle famiglie. L’animazione di “Sasha e il Polo Nord” l’emblema di questa new entry tra le proposte festivaliere.
Focus sull'Islanda con un originale doc sulla nazionale di calcio che ha stupito agli ultimi campionati europei
Trento Film Festival: record di partecipazione alla 65esima edizione, sullo schermo 118 tra documentari e film
Non solo alpinismo e arrampicata ma anche il mondo animale e il rapporto uomo-ambiente al centro delle proiezioni
Quello cinematografico, il cuore del Trento Film Festival, è un programma vasto e che tocca tanti e tanti temi. Anche perché , complessivamente, sono una decina le sezioni di cui è composto. Per dare qualche numero, degli oltre 600 documentari che si sono iscritti ne sono stati scelti 118 provenienti da 32 Paesi. Tra corti e lungometraggi, 22 parteciperanno al concorso per l’assegnazione delle Genziane d’oro e d’argento di cui ben 19 sono le anteprime italiane. E, come ormai da tradizione e coerentemente con l’evoluzione del festival, non saranno solo l’alpinismo e l’arrampicata, che comunque non mancheranno, al centro delle proiezioni.