Domenica, 06 Giugno 2021 - 15:50 Comunicato 1454

“Transizione digitale, lo Stato sia allenatore: può mettere risorse, priorità e favorire l’innovazione”

La metafora sportiva è stata al centro dell’incontro al Muse che ha visto protagonista Vittorio Colao, ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale. Attraverso il Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza (Pnrr) lo Stato italiano deve preparare il terreno per la migliore transizione possibile verso le forme digitali, facendo così “giocare” al meglio tutti i giocatori in campo. “Tutto parte da istruzione e ricerca - ha spiegato il ministro - Lo Stato deve favorirle, cominciando ad essere innovatore nei settori dove è monopolista, come ad esempio i servizi pubblici e la pubblica amministrazione”.

Coordinato dalla giornalista di Sky Tg24 Giovanna Pancheri, l’incontro è stato l’occasione per parlare di nuove tecnologie e dell’affermarsi di metodi di lavoro o studio che ormai tutti abbiamo imparato a sperimentare, come lo smart-working o la didattica a distanza. L’utilizzo di internet ha però evidenziato forti differenze nel grado di copertura territoriale e nella capacità dell’utilizzo dei mezzi.

“Fondamentale sarà aiutare concretamente anche coloro che soffriranno la transizione digitale, per mitigare il cambiamento” ha detto il ministro.

Sul palco è intervenuto anche Michele Polo, docente di economia politica all’Università Bocconi di Milano. “Oggi possiamo vedere l’avvio del grande processo di informatizzazione concesso dai fondi del Pnrr e in questo la transizione digitale ha un ruolo centrale. Le infrastrutture hanno bisogno di essere potenziate, per garantire copertura del territorio e velocità più elevata delle reti”.

“Per innovare servono uomini e donne con idee e intuizioni - ha detto il ministro Colao - Il nostro obiettivo è quello di portare connettività dappertutto, andando ad investire per aiutare le zone svantaggiate e facendo giocare al meglio i giocatori che ci sono”.

Colao ha spiegato che entro il 2027 lo Stato si è imposto l’obiettivo di connettere a banda larga ogni casa, scuola o edificio, permettendo di avere tutto quello che serve nella maggior velocità possibile. Il ministro ha espresso inoltre la necessità di sviluppare un’autonomia continentale delle tecnologie, utilizzando al meglio i fondi europei.

Un’incognita è rappresentata dalla protezione dei dati. “Il 93% dei server della pubblica amministrazione italiana non è in condizione di sicurezza. Abbiamo bisogno di avere dei Cloud sicuri, che proteggano i dati dei cittadini. Creeremo un polo strategico nazionale sicuro le cui chiavi di accesso di crittografia saranno in controllo pubblico”.

(ao)


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