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In provincia di Trento sono circa 30 i pazienti affetti da questa patologia, complessa, dolorosa e che ha un notevole impatto sulla qualità di vita, seguiti dall’Unità operativa di Dermatologia dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari. Non si esclude però che altri pazienti possano essere in cura presso altri specialisti. Si tratta di una malattia infiammatoria cronica della pelle che si stima abbia un’incidenza di 0,5 casi su 100.000 abitanti.
Con lo stesso provvedimento è stato inoltre adeguato il contributo che la Provincia eroga per le spese sostenute dalle donne per il parto a domicilio; passa da 750 a 1000 euro. Questa decisione è stata adottata in esecuzione di un altro ordine del Giorno del Consiglio provinciale, approvato lo scorso mese di dicembre, che impegnava la Giunta a verificare la necessità di adeguare il contributo alla effettiva onerosità delle spese sostenute dalle donne che scelgono di partorire a domicilio.
Il parto a domicilio in Trentino è una realtà numericamente stabile da alcuni anni con in media circa 30 casi all’anno. Questa possibilità, dal 2015, rientra nel modello organizzativo cosiddetto del “Percorso nascita” ed è stata validata come modalità innovativa di assistenza alla gravidanza, che prevede in particolare la gestione dei casi a basso rischio da parte dell’ostetrica. Partorire a domicilio è una scelta personale e informata.