L’obiettivo del concorso era quello di coinvolgere le scuole superiori delle cinque province dolomitiche nell’elaborazione di progetti di ricerca scientifica e di divulgazione, incentrati sull’azione che l’acqua ha compiuto e compie nel processo di formazione del paesaggio montano. Un tema affrontato con una straordinaria varietà espressiva dai quasi 200 studenti coinvolti.
“Vogliamo cogliere la sfida di The #FossilSeaChallenge per raccontare ad altri ragazzi, ai nostri cugini e fratelli minori, perché le Dolomiti, la loro casa, sono così importanti per il mondo”. Così gli studenti della 2B – liceo scientifico – dell’Istituto “La Rosa Bianca di Cavalese”, che per raggiungere lo scopo hanno realizzato un articolo scientifico, con un linguaggio adatto ai ragazzi delle scuole medie, un racconto fantastico che narra la storia di “Dolomia, la sirena che divenne montagna”, dedicato ai bambini delle scuole elementari e infine uno splendido murale collocato alle funivie Alpe Cermis (Masi di Cavalese) che raffigura la protagonista della fiaba. Tre linguaggi differenti, dunque, per tre obiettivi differenti.
Un progetto che la giuria ha giudicato meritevole al pari di quello del Collegio Don Bosco di Pordenone, i cui studenti hanno realizzato una serie di video per accompagnare i visitatori in un viaggio virtuale alla scoperta del loro territorio, della sua geologia, delle vicende storiche che l’hanno segnato (quelle legate alla Grande Guerra in particolare). I ragazzi del “Don Bosco” si sono anche ricordati che nel 2019 verrà celebrato il decennale del riconoscimento delle Dolomiti come Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO e hanno deciso di alleggerire la macchina organizzativa progettando autonomamente un evento speciale: “Dolomiti: la voce della montagna”, in programma per l’estate 2019 tra viaggi in mongolfiera, concerti e orienteering; si sono infine cimentati nella realizzazione di un cruciverba per mettere alla prova la conoscenza dell’ambiente in cui vivono. Qualche esempio? Quindici orizzontale: “Cima più alta delle Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave, quota 2706m”; cinque verticale: “Ghiacciai pertinenti al periodo più recente della storia geologica della Terra” (non aspettatevi le risposte, se no che gusto c’è!)
La scelta della giuria - presieduta da Saverio Cocco, ex dirigente del Servizio Geologico della Provincia - non è stata per niente semplice. I lavori presentati hanno infatti stupito per la complessità dei percorsi guidati dagli insegnanti e per la creatività delle forme comunicative utilizzate, spesso coerenti con i vari indirizzi di studio.
Il Liceo Artistico Munari di Treviso (che essendo al di fuori del territorio previsto dal bando ha partecipato fuori concorso) ha pensato ad una giornata sul tema: “Dolomiti, scritture d’acqua”, elaborandone la linea comunicativa, dai social alle magliette e ai volantini.
Il Liceo Linguistico Marcelline di Bolzano ha confezionato un video che mette in risalto non solo gli aspetti scientifici ma anche la ricchezza culturale del territorio dolomitico, ben rappresentata dalla varietà linguistica.
Il Polo Val Boite di Belluno era presente con due progetti: nel primo gli studenti hanno realizzato e descritto in un video alcuni esperimenti di laboratorio sugli aspetto geologici e geomorfologici dell’area di Fosses, al cui andamento orografico hanno anche dedicato un modellino tridimensionale. Il secondo progetto si è concentrato invece, tramite un ipertesto, sulla zona di Ra Stua.
La Scuola Ladina di Fassa ha puntato su poster scientifici che descrivono l’interazione tra l’acqua e le Dolomiti nel passato, nel presente e nel futuro.
Il Liceo Scientifico Galilei di Trento ha ideato un trekking nella zona del monte Peller (Dolomiti di Brenta), con una serie di informazioni veicolate tramite un blog appositamente creato.
Lo scopo del concorso era quello di permettere ai giovani partecipanti di sviluppare, in un contesto di sana competizione, uno sguardo più consapevole verso l'oggetto della ricerca, ovvero le Dolomiti. L'obiettivo è stato raggiunto e superato: la consapevolezza degli studenti si è rivelata essere infatti non tanto il punto di approdo del percorso, quanto il punto di partenza per trasmettere agli altri le conoscenze e i valori impressi negli elaborati.
"Il concorso - spiega Marcella Morandini, direttore della Fondazione Dolomiti UNESCO - vuole essere anche un richiamo alle giovani generazioni a riconoscersi in questo territorio, a scoprire con occhi nuovi questo ambiente magnifico, perchè questo patrimonio appartiene soprattutto a chi vive il territorio, in primis i giovani". A conclusione dell'incontro il direttore della Fondazione ha annunciato anche il nuovo bando del concorso e il tema della prossima edizione del concorso. La sfida rivolta alle classi delle Scuole secondarie di secondo grado dei territori regionali che ospitano il Bene Dolomiti UNESCO, guarderà il prossimo anno al rapporto delle Dolomiti con il “fuoco”. Il “fuoco” oggi è custodito nelle rocce che si contraddistinguono per la loro colorazione particolare: sono i toni del rosso, del verde e del nero che lo raccontano - e che si contrappongono alle rocce chiare dei sedimenti calcarei - e sono la testimonianza della storia magmatica che ha condizionato fortemente il paesaggio delle Dolomiti.