“Grazie a questo progetto - commenta il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti - il Trentino si pone all'avanguardia nel campo dei test covid effettuati in tempi rapidi per individuare e isolare le persone contagiose. A questa nostra sperimentazione - ha sottolineato il presidente della Provincia autonoma di Trento - stanno guardando con interesse anche l’Istituto superiore della sanità e la Protezione civile”.
Il responsabile del laboratorio del Cibio di Mattarello per i test salivari, ha fornito dettagli sulla nuova tipologia di diagnosi. “Non si tratta - ha chiarito il virologo - di un test rapido bensì di una vera e propria analisi molecolare, con cui condivide la stessa metodologia. Cambia la sostanza organica analizzata alla ricerca dell'RNA virale. Nei molecolari preleviamo il materiale biologico rinofaringeo, tramite l'inserimento di un bastoncino nelle narici. Nei nuovi testi preleveremo la saliva dalla bocca”.
Quanto alla precisione nel rilevare la presenza del virus Covid, Il Dootor Caciagli assicura: “Il livello di precisione e affidabilità dei test salivari è del tutto associabile a quello molecolare. In ogni caso i test salivari, benché siano più facili da gestire e garantiscano velocità alla diagnosi, non sostituiranno i tamponi veloci, ma contribuiranno all’analisi e al tracciamento degli individui sospetti”. Il nuovo sistema diagnostico si abbinerà quindi ai test molecolari.
Sui tempi di avvio d’esecuzione dei test salivari, Caciagli conferma che servirà circa un mese: “Il progetto richiede ancora qualche settimana per essere messo in opera. In parallelo, all’allestimento del laboratorio che richiede macchinari specifici, stiamo portando avanti la ricerca sulla raccolta del campione, così da arrivare ad un prototipo. E questo grazie al contributo importante delle aziende medicinali trentine, il cui obiettivo, una volta individuato il prototipo, è di arrivare alla certificazione dal parte delle autorità sanitarie”.
La Provincia Autonoma di Trento ha stanziato oltre un milione di euro per sostenere il progetto di ricerca che potrebbe portare a concrete ricadute soprattutto in tema di salute pubblica e, possibilmente, anche economiche per le aziende di casa.