A riportare alla luce e a documentare il sito archeologico è stato un progetto internazionale di ricerca iniziato nel 2005 e proseguito fino nel 2015, condotto dall’Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali con il sostegno del Comune di Comano Terme e la partecipazione dalla Accademia bavarese delle Scienze con l’area di ricerca “Archeologia comparata dei territori romani tra Alpi e Danubio”.
Costruita da abili maestranze romane secondo precise indicazioni strategico-militari, la fortezza è servita come presidio a molti che si sono succeduti: Goti, Bizantini, Longobardi e Franchi. Dopo la vittoria di Carlo Magno sui Longobardi e sotto l’egida del potente monastero di San Martino di Tours, è stata fedele sentinella nel mantenere nelle mani del re e del nuovo impero la rete delle strade, tra Europa ed Italia. Dopo secoli di oblio, con notevole impegno e dedizione gli archeologi ne hanno riportato alla luce i tratti più significativi, straordinariamente conservati nei suoi resti fra cui domina, per primo, l’oratorio dedicato a san Martino, fulcro di continuità verso il presente delle sue antiche vicende, mutati i riferimenti generazione dopo generazione. Salire a questo luogo è ritrovare ciò che la natura ha solo apparentemente cancellato, è camminare attraverso faggete secolari come un tempo i viaggiatori, è scoprire rovine di un’età di cui la leggenda è stata per lungo tempo l’unica voce, è uscire per qualche ora dal nostro mondo i cui segni non hanno più il tempo per diventare rovine. Dalla sommità del monte (980 m slm), che ha alle spalle il valico di San Giovanni, lo sguardo spazia ininterrotto rendendo questo luogo un formidabile punto d'osservazione, oltre che punto di controllo strategico. Lo è, in particolare, sui percorsi della viabilità antica, usati fino ad epoca moderna da chi, attraverso le Alpi centrali, da nord voleva raggiungere la regione gardesana e la Pianura Padana o, viceversa, da questa risaliva verso i principali passi di valico.
Il monte di San Martino è raggiungibile a piedi dal paese Lundo seguendo il segnavia SAT 425 in circa un’ora di agevole cammino su strada forestale e sentieri nel bosco oppure in circa 40 minuti da Arco - San Giovanni al Monte seguendo sempre il segnavia SAT 425 in direzione Marcarie - malga di Vigo.
L'accesso al sito deve avvenire nel rispetto delle prescrizioni previste per limitare il contagio, evitando assembramenti e rispettando le distanze.
Informazioni
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Soprintendenza per i beni culturali
Ufficio beni archeologici
Via Mantova, 67 - 38122 Trento
tel. 0461 492161
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