La prima apparecchiatura – completa di ventilatore, monitor, pompe di infusione e relativo supporto oltre a carrello dedicato al trasporto da e per l’elicottero – è destinata all’elicottero Dauphin mentre l’altra termoculla, all’elicottero AW139.
La seconda termoculla (Atom modello V-808TR), è corredata da ventilatore, aspiratore bronchiale, quattro pompe infusionali a siringa, monitor multiparametrico e carrello per il trasporto. L’apparecchiatura è tecnologicamente molto avanzata e supporta prestazioni sanitarie di alto livello; l’insieme della strumentazione ha un peso totale di 154 kg.
Nel caso di trasporto con elicottero per permettere lo spostamento della culla dal carrello al sistema di fissaggio sull’aeromobile, sono necessarie sei persone in quanto le norme a tutela della salute dei lavoratori prevedono che ogni operatore non possa sollevare più di 25 kg. È stato pertanto ordinato un carrello motorizzato ad altezza variabile che permetterà di movimentare la termoculla con l’impiego di sole due persone.
Al momento della chiamata di trasporto con incubatrice viene attivato un team dedicato a supporto del viaggio. L’operazione di carico della termoculla sull’elicottero si concretizza nell’alzare la strumentazione dal carrello al pianale dell’elicottero e si espleta in pochi minuti.
In attesa dell’arrivo del carrello elettronico, che presumibilmente sarà consegnato entro metà maggio, l’Unità operativa Trentino emergenza 118 con il suo personale è in grado di gestire le procedure di movimentazione della termoculla nel rispetto delle normative di sicurezza e con tempistiche compatibili con tutte le situazioni in cui è richiesta.
Termoculle, le precisazioni dell'Apss
In merito alle notizie apparse in questi giorni sulla stampa locale si evidenzia che l’Apss ha in dotazione due termoculle utilizzate per il trasporto dei neonati in elicottero e con ambulanza. Entrambe le incubatrici sono funzionanti da più di un anno e sono state utilizzate 52 volte di cui 8 in elicottero.