
Per quanto riguarda gli spostamenti verso le seconde case, consentiti dalla norma nazionale, il presidente Fugatti ha confermato la propria preoccupazione, riferendo di aver interloquito al riguardo con il Ministero, assieme ai rappresentanti istituzionali della Provincia autonoma di Bolzano. “Il buonsenso e la prudenza ci spingono a voler limitare gli arrivi di quanti risiedono in zona arancione o rossa. Se le strutture ricettive non hanno la possibilità di ospitare chi arriva da fuori, questo deve valere anche per le seconde case. Ce lo chiedono anche i sindaci” sono state le parole del presidente della Provincia.
Il direttore sanitario Ferro è entrato nei dettagli rispetto all’incidente legato alla somministrazione di soluzione fisiologica al posto del vaccino ad alcuni sanitari: “Il sistema di controllo e le check list si sono rivelati fondamentali nella gestione di questo episodio, che peraltro non ha creato alcun problema di salute agli operatori ed è stato gestito secondo la massima trasparenza” ha sottolineato il rappresentante dell’Apss. Il dottor Ferro ha ricordato inoltre che il vaccino non contiene il virus, evidenziando come tra gli ospiti di Rsa non si siano verificati decessi a seguito della vaccinazione.
È spettato all’assessore Segnana fare il punto sulle somministrazioni, che in Trentino hanno raggiunto quota 12.866 unità. A fine mese è atteso l’arrivo di 600 dosi del vaccino Moderna, mentre tra il 27 e il 29 gennaio arriveranno 7.200 dosi di quello prodotto da Pfizer. Per quanto riguarda l’accordo con i medici di medicina generale per la somministrazione dei vaccini alle persone con più di 80 anni, è stato ricordato come “a livello nazionale si sia deciso che debbano utilizzare le dosi AstraZeneca, atteso per il mese di febbraio”. Segnana ha anche parlato la possibilità per i cittadini di effettuare il test antigenico rapido nelle farmacie.