Giovedì, 23 Agosto 2012 - 02:00 Comunicato 2506

Uno spettacolo di musica e teatro in Israele coinvolge giovani trentini e ragazzi di Nazareth e del kibbutz di Sasa, in Galilea
"TU CRESCI CON LA MUSICA": IL TRENTINO IN RETE CON IL MONDO IN UN LABORATORIO DI CONVIVENZA

Il Trentino in rete con il mondo. E' in corso in questi giorni in Israele il gemellaggio per la pace tra i giovani dell'orchestra "Fuori Tempo" di Martignano, i ragazzi dell'associazione teatrale "Portland" di Trento con i ragazzi ebrei, musulmani drusi e cristiani, del gruppo "Arcobaleno" della Fondazione "Beresheet LaShalom" e l'ensamble "Lauda" di Jezreel Walley di Nazareth. Lavorando insieme, i giovani ospiti del kibbutz di Sasa, in Galilea, hanno dato vita ad un grande laboratorio di convivenza creando una performance di musica e teatro dal titolo "Tu cresci con la musica" che martedì scorso, in un teatro pieno nella città di Maalot-Tarshiha, ha entusiasmato il pubblico.-

Sono 80 ragazzi fra i 13 e 16 anni; 2 compagnie teatrali e due orchestre: ebrei, arabi, drusi e cristiani. Giovani trentini e ragazzi di Nazareth e del kibbutz Sasa hanno lavorato insieme sulla valorizzazione delle differenze.
Un percorso di fratellanza che negli ultimi tre anni, grazie all'importante esperienza di "Officina Medio-Oriente", ha costruito ponti di dialogo tra ebrei e arabi. Snodo centrale di questo progetto il Trentino: un luogo neutrale dove portare avanti esperienze concrete e tessere nuovi rapporti interpersonali.
"Officina Medio Oriente" ha trovato una sua tappa ideale con la rappresentazione al teatro di Maalot-Tarshiha di martedì 21 agosto, e con il percorso che si concluderà a Gerusalemme domani, venerdi 24 agosto con un importante restituzione alle autorità alle ore 11 presso l'auditorium YMCA.
Già i due gruppi di ragazzi arabi ed ebrei erano venuti in Trentino negli anni scorsi e l'ultima volta a maggio e ora i trentini restituiscono la visita in Isreale.
Una settimana di convivenza, un laboratorio di vita vissuta, per stare insieme tutti quanti senza nascondere la propria dimensione culturale, identitaria e religiosa, bensì vivendo nel modo più aperto possibile. Un percorso non facile, concreto ma anche di alto valore simbolico. Per incontrare "l'altro" bisogna riuscire a superare i pregiudizi e assaporare lo spirito positivo della convivenza.
La performance di ragazze e ragazzi di popoli diversi ha riscontrato grande successo ed apprezzamento da parte della popolazione locale presente. Il vicesindaco della città di Maalot-Tarshiha non ha mancato di ricordare come quello che oggi è un teatro per la promozione del dialogo, dell'arte e della cultura, è stato uno dei luoghi maggiormente bombardati sei anni fa durante i bombardamenti partiti dal Libano. "Sono arrivati - ha detto - 300 razzi che hanno ucciso sia arabi che ebrei a dimostrazione che la guerra non fa distinzioni"."E' importantissimo per noi - ha aggiunto - che siate venuti dal Trentino così giovani a portare un tale messaggio di speranza: ci commuove e ci da la forza per andare avanti."
"Persone che vivono fino in fondo la propria dimensione religiosa non possono che trovare punti di incontro"; "I ponti più veri e solidi sono quelli che si possono costruire con le colonne solide e ben distinte senza mescolarsi e senza nascondersi"; "I ragazzi hanno lavorato molto. L'arte è uno strumento potente per fare unire i ragazzi"; "Hanno scoperto d avere gli stessi sogni e gli stessi desideri"; " Si può superare tutto lavorando assieme, con il gioco e la conoscenza"; "E' uno spettacolo che in qualche modo parla della conoscenza e della gioventù con un linguaggio antico"; "In qualche modo si sono scontrati e incontrati con un linguaggio arcaico, quello della musica del 1300 e attraverso quelle forme di linguaggio hanno raccontato e sperimentato l'adolescenza": questi alcuni dei commenti da parte dei protagonisti durante la serata.

Fotografie a cura dell'Ufficio Stampa -