"Il digitale – ha proseguito Sergio Bettotti, - ha aperto ambiti che, se non vengono affrontati, creeranno problemi. Il digitale, ad esempio, necessita della tecnologia che lo legge, non è come i documenti cartacei". Ma i supporti tecnologici cambiano rapidamente, come i floppy disk ormai caduti in disuso. "Nel 2012 c'erano 10 miliardi di dispositivi connessi nel mondo – ha poi detto Bettotti, – mentre nel 2020 si stima d'arrivare a 50 miliardi". Tutto ciò rende difficoltoso conservare documenti che ormai nascono come digitali, che non hanno, insomma, supporti cartacei. "In Trentino vanno fatte le opportune scelte per arrivare a un "cloud" della pubblica amministrazione. Noi abbiamo bisogno di un polo archivistico digitale, vale a dire una struttura organizzativa, ancor prima che 'fisica' e tecnologica, in grado di rispondere alle esigenze di digitalizzazione e conservazione dei vari soggetti del territorio trentino".
Per fortuna in Trentino esistono esempi di buone pratiche a cui guardare per organizzare e gestire un archivio comune; si pensi al sistema di protocollo e gestione documentale federato trentino denominato Pi.Tre, recentemente introdotto nella pubblica amministrazione.
"La gestione documentale è come una strada trafficatissima che deve essere ordinata - ha esordito Armando Tomasi, direttore dell'Archivio provinciale della Provincia autonoma di Trento - e in Trentino, oggi, ben 13mila utenti della pubblica amministrazione utilizzano un unico sistema gestionale, il Pi.Tre, che consente di far passare i documenti da un'unica porta d'accesso, che si occupa poi di gestirli, conservarli, smistarli e preservarli".
Anche nella sanità la digitalizzazione ha fatto il suo importante ingresso, con progetti interessanti come il sistema TreC (Cartella Clinica del Cittadino Trentino): "Il cittadino ha grandi vantaggi dall'uso dei nuovi sistemi digitali, – ha spiegato Leonardo Sartori, Dirigente del Servizio sistemi informativi dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento, – e infatti in Trentino già 27mila cittadini hanno aderito al sistema TreC e ora possono consultare on-line, senza alcun limite temporale, ricette farmaceutiche e/o specialistiche, pagare on-line e gestire il proprio diario della salute e – soprattutto – essere informato dell'analisi di un proprio referto".
Per quanto riguarda poi le ricette sanitarie, l'Azienda sanitaria – prima in Italia - ha introdotto le ricette digitali: "Con la dematerializzazione della ricetta – ha puntualizzato Sartori, – si mettono subito in relazione paziente, medico e farmacista attraverso il web. Fino ad oggi 150mila persone sono andate in farmacia senza ricetta cartacea. In tutto, il 62% delle ricette mediche oggi è in formato digitale. E questo accade solo in Trentino".
Nella rivoluzione informatica degli archivi – naturalmente – non poteva mancare il mondo dell'impresa, un mondo che vive proprie specificità e necessità: "Dal 1994 – ha spiegato Luca Filippi, vicesegretario generale della Camera di Commercio, industria, artigianato ed agricoltura di Bolzano – le Camere di commercio hanno cominciato a gestire in maniera unitaria il registro delle imprese, al quale deve iscriversi chiunque desideri avviare un'attività e, dal 2001, lo può fare in maniera digitale".
Il registro delle imprese è pubblico e fotografa in tempo reale lo stato di benessere di un territorio: esso ha dunque una valenza importante per comprendere l'andamento economico di una provincia. Ulteriore aspetto di innovazione è stata l'introduzione della firma digitale: "Utilizzare la firma digitale – ha specificato Luca Filippi - non è poi così scontato. Ci sono ancora imprenditori che non usano le nuove tecnologie, ma lentamente siamo riusciti a introdurla".
A creare qualche piccola difficoltà, tuttavia, subentra l'ambito normativo: "C'è ancora incertezza – ha sottolineato Anna Simonati, docente di diritto amministrativo all'Università degli Studi di Trento – nella terminologia specifica degli archivi. Ad esempio, molto spesso il legislatore equipara gli accessi ai documenti, ai dati e alle informazioni, facendo confusione tra il concetto di dato e di documento. Va poi ricordato che garantire l'accesso al dato e all'informazione significa garantire un'intelligibilità anche perchè il dato sta diventando un bene giuridico". (fp) -
La pubblica amministrazione guarda a una gestione federata dell'archivio provinciale, a partire dalle buone pratiche già in uso.
TRENTINO IN DIGITALE: SERVE UN POLO ARCHIVISTICO
Un polo archivistico digitale per il Trentino da realizzare nel prossimo futuro come previsto dalla legge provinciale 16 del 2012: questa è la risposta del sistema trentino che è emersa durante il convegno "L'archivio digitale tra accesso e conservazione" che s'è tenuto oggi a Trento. Organizzato dall'ANAI, Associazione Nazionale Archivistica Italiana - Sezione Trentino - Alto Adige, in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento, l'Università, l'Azienda provinciale per i servizi sanitari e Trentino Network, dal convegno è emersa la necessità di conservare e accedere ai documenti della collettività.
"In Trentino – ha detto Sergio Bettotti, dirigente generale del Dipartimento Cultura, turismo, promozione e sport della Provincia autonoma di Trento - vanno fatte le opportune scelte per arrivare a un "cloud" della pubblica amministrazione". Un cloud capace di preservare tutti i documenti del vivere quotidiano, come referti medici, immagini diagnostiche, dichiarazioni ICEF, domande di contributi e, ancora, pergamene, riviste storiche e foto, ai quali poi si aggiungo i documenti "nativi digitali", come – banalmente – una mail.-
"In Trentino – ha detto Sergio Bettotti, dirigente generale del Dipartimento Cultura, turismo, promozione e sport della Provincia autonoma di Trento - vanno fatte le opportune scelte per arrivare a un "cloud" della pubblica amministrazione". Un cloud capace di preservare tutti i documenti del vivere quotidiano, come referti medici, immagini diagnostiche, dichiarazioni ICEF, domande di contributi e, ancora, pergamene, riviste storiche e foto, ai quali poi si aggiungo i documenti "nativi digitali", come – banalmente – una mail.-