Lunedì, 03 Dicembre 2012 - 02:00 Comunicato 3751

L'assessore Lia Giovanazzi Beltrami è intervenuta alla chiusura di "E' di scena la convivenza!"
"TEATRO, LABORATORIO INTERCULTURALE"

"Su questo palco vediamo giovani di provenienze e culture diverse collaborare insieme, in armonia, nell'arte del teatro. E' un vero e proprio laboratorio di convivenza che coinvolge le giovani generazioni di trentini e di nuovi trentini, il futuro della nostra comunità. Iniziative come queste riempiono il cuore di certezze: questi ragazzi aprono davanti ai nostri occhi un futuro di piena convivenza; sono ambasciatori di speranza che superano i confini, abbattono la paure e facilitano l'incontro". Lo ha detto l'assessore provinciale alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza Lia Giovanazzi Beltrami intervenendo sabato sera a Trento, al Teatro San Marco, all'evento di chiusura della rassegna intitolata "È di scena la convivenza!". Sul palco, da fine ottobre a inizio dicembre, si sono alternati nove spettacoli che hanno affrontato e approfondito i temi del dialogo e dell'incontro fra le diverse culture attraverso il linguaggio del teatro. La rassegna è stata organizzata dal Cinformi in collaborazione con diverse associazioni e compagnie teatrali attive sul territorio. L'iniziativa rientra nelle azioni previste dal "Piano Convivenza" per accrescere la coesione sociale in Trentino elaborato dall'assessorato alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza e approvato dalla Giunta provinciale.-

Sabato protagonisti al San Marco sono stati gli spettacoli "Dem Dem", con la regia di Boubacar Camara e con la collaborazione di Rosa Calisti (a cura dell'Associazione L'Incontro in collaborazione con l'Istituto Tecnico del Turismo "Marie Curie" di Levico Terme) e "About me", con regia di Michele Ciardulli e Paolo Vicentini (a cura della compagnia teatrale Bakim Baum).
Accanto al valore delle proposte teatrali, protagonista è stato il messaggio lanciato da attori e registi: sul palco – hanno detto i giovani protagonisti – siamo tutti uguali; tutti insieme abbiamo lavorato sodo per preparare questi spettacoli e questa iniziativa ha rappresentato per noi una tappa importante nel nostro percorso di vita, offrendoci l'opportunità di conoscere ed apprezzare realtà culturali diverse.
Gli spettacoli della rassegna hanno approfondito e raccontato il vissuto dei migranti, le loro aspettative ed anche la loro "doppia assenza". Ma hanno raccontato anche le emozioni e il dramma di chi lascia la propria terra e il dolore che può nascere, anche in patria, quando la diversità diventa motivo di scontro invece di rappresentare una ricchezza. (ac) -