"Si tratta di un percorso di cittadinanza attiva e di analisi degli impatti ambientali nelle scuole che vede i ragazzi in prima linea, sostenuti da insegnanti e genitori", spiega il coordinatore nazionale e giornalista Paulo Lima, il quale precisa che tra i mesi di febbraio e maggio gli studenti hanno organizzato delle assemblee nelle loro scuole per condividere quanto imparato durante il percorso formativo, redigendo manifesti pubblicitari e discutendo le azioni concrete da mettere in atto per ridurre il loro impatto e quello delle scuole sull'ambiente locale. Il 16 marzo scorso, inoltre, presso l’Area della Ricerca di Bologna del CNR, un'ottantina di studenti e insegnanti rappresentanti delle scuole italiane si sono riuniti con lo scopo di condividere le loro esperienze e redigere la cosiddetta Carta delle Responsabilità, un documento politico che verrà consegnato ai sindaci dei comuni coinvolti nel progetto, nonché agli assessori all'ambiente e ai dirigenti scolastici.
La carta raccoglie le responsabilità e le azioni comuni delle scuole medie e superiori di vari indirizzi: Con questo documento i ragazzi vogliano far capire che, nonostante la loro giovane età, possono contribuire, anche in piccola parte, a prendersi cura dell’ambiente, con l’aiuto di tutti.
Ecco alcune delle azioni di micro politica condivise dai ragazzi per affrontare i cambiamenti climatici nelle loro scuole e sui territori locali:
- istituire campagne di sensibilizzazione rivolte alla popolazione per incoraggiare la riduzione del consumo soprattutto di carne rossa e prodotti contenenti olio di palma;
- promuovere, nelle mense scolastiche, la divulgazione dei costi ambientali relativi al consumo massiccio di carne;
- incoraggiare un’agricoltura libera da OGM (Organismi Geneticamente Modificati) prendendo come riferimento l’agricoltura biologica per evitare la diffusione dell’utilizzo di prodotti chimici;
- utilizzare energie rinnovabili per ridurre le emissioni di gas serra;
- aderire alla giornata “Mi Illumino di Meno” promossa da Caterpillar/Rai Radio2;
- creare campagne di sensibilizzazione utilizzando anche i mass media e i social media.
- adottare un parco nelle città e prendersene cura per aumentare le zone verdi;
- piantare alberi vicino alle scuole e alle abitazioni nonché riciclare e riutilizzare la carta per combattere la deforestazione;
- evitare di accendere fuochi nelle aree verdi e aumentare la sorveglianza in queste zone;
- evitare l’utilizzo di pesticidi chimici in agricoltura, favorendo come alternativa le coltivazioni biologiche e l’utilizzo di concimi naturali;
- eliminare le discariche abusive che inquinano il terreno e le industrie produttrici di pesticidi chimici. Richiedere la bonifica dei terreni inquinati dai rifiuti alle amministrazioni locali.
Il percorso "Prendiamoci Cura del Pianeta" è stato lanciato a livello internazionale nel 2008 su iniziativa del Ministero dell’Educazione brasiliano, che ha organizzato nel giugno 2010 la 1° Conferenza Internazionale dei Giovani sul tema “Responsabilità e Ambiente” a cui hanno partecipato 550 giovani di età compresa tra 12 e 15 anni, delegati di 47 paesi diversi. In Italia, l'iniziativa è partita nel 2009 con il coordinamento dell'Associazione Viração&Jangada e dell’associazione francese Monde Pluriel per quanto riguarda la tappa europea.
Per contatti:
Giulia De Paoli - giulia.depaoli@viracaoejangada.org