Il jazz è stata la musica del Novecento (e non solo), quella che ha iniziato a rompere equilibri artistici, culturali e persino sociali. È stata sinonimo di creatività sfrenata e libera, ha dato voce in note alla potenza di visione delle minoranze e ha rotto gli schemi. È diventata anima di nazioni e città, da New Orleans a Berlino passando per Parigi. Ma la sua natura l'ha portata e la porta a confrontarsi anche con l'immenso patrimonio della musica etnica tanto che potremmo provocatoriamente dire che “tutto è jazz”.
Lo sa bene Maria Pia Devito – interprete intelligente e instancabile ricercatrice – protagonista assieme all'Ensemble Burnogualà del quarto appuntamento de I Suoni delle Dolomiti: l'Alba delle Dolomiti che come da tradizione ormai, saluterà il sorgere del sole – alle ore 6 – dal Col Margherita, in Val di Fassa.
Lassù a 2560 metri di quota torna in vita il mare con un lavoro che sa di sale e Mediterraneo, di vite, storie e rotte che hanno percorso quello straordinario collante di civiltà e culture che è stato e continua a essere quel mare. Maria Pia Devito e compagni hanno scelto di farlo con un lavoro di elaborazione delle “Moresche” di Orlando Lasso, risalenti al XVI secolo: cicli carnevaleschi, parodie, i cui protagonisti sono schiavi e liberti africani ritratti in serenate, corteggiamenti, danze, bisticci. Il tutto legato da un linguaggio che mescola sapientemente frammenti di dialetto napoletano (comicamente storpiato), parole e frasi in Kanuri, la lingua parlata nell’area Nilo-Sahariana nell’impero del Bornu (attuale nord-est della Nigeria), insieme ad imitazioni di strumenti e versi di animali. Un materiale di grande ricchezza ritmica e ispirazione musicale.
L’Ensemble Burnogualà esegue le Moresche creando tessiture con interludi, spazi e panorami sonori in cui l’Africa, la Napoli rinascimentale e l’improvvisazione si mescolano e si incontrano con la contemporaneità.
Maria Pia De Vito è cantante e compositrice che sa unire sperimentazione jazzistica e amore per l'etnica e la tradizione mediterranea. Tra le sue collaborazioni figurano quelle con Rita Marcotulli, John Taylor, Ernst Rejiseger, Paolo Fresu, Norma Winstone, Steve Swallow, Gianluigi Trovesi, Enrico Pieranunzi, Enrico Rava, Giorgio Gaslini, Ivan Lins.
Più recentemente ha fondato il Burnogualà, una comunità di cantanti e ricercatori che ha fatto della sperimentazione vocale un'arte spettacolare e che si è esibita in numerosi festival da quello di Ravello alla Notte dei Musei di Roma passando per Rumori nell'isola (Ventotene) o i Percorsi Jazz Santa Cecilia.
Come si raggiunge il luogo del concerto
Il luogo del concerto è raggiungibile dal Passo San Pellegrino con la funivia Col Margherita aperta per l’occasione dalle ore 3.30 alle 6 (portata oraria 1.300 persone) e poi a piedi (20 minuti, dislivello 100 metri in discesa, difficoltà T). Biglietti della funivia (venduti per l’occasione solo a/r € 9) in prevendita dal 11 luglio presso la cassa dell’impianto e gli Uffici turistici di Moena.
L’escursione
È possibile partecipare a un'escursione con le Guide Alpine del Trentino al termine dell'evento con itinerario che parte dal luogo del concerto, segue il segnavia nr. 628 e attraverso forcella della Vallazza, forcella Juribrutto e Col dalle Palue riporta a Passo San Pellegrino (ore 3 di cammino, dislivello 650 metri in discesa, difficoltà E).
Modalità di Partecipazione:
- a pagamento previa prenotazione presso le Guide Alpine Dolomiti Val di Fassa al numero 339 6938726;
- gratuita fino ad esaurimento posti, previa prenotazione per i possessori di Val di Fassa Card (recandosi presso gli uffici Apt) e Trentino Guest Card (sul sito visittrentino.info/card o al numero 0462 609770).
In caso di maltempo il concerto verrà recuperato alle ore 10 al Teatro Navalge di Moena. Biglietti per l’ingresso in distribuzione fino ad esaurimento posti dalle ore 8.
È un'iniziativa di APT Val di Fassa e Trentino Marketing. Si ringrazia il Comune di Falcade per la collaborazione.
Informazioni: 0462 609770
www.isuonidelledolomiti.it