Durante il primo conflitto mondiale qual era la normativa sui profughi in Italia e in Austria? In che modo vennero scelte le destinazioni? Quale fu l'accoglienza da parte delle amministrazioni locali?
A queste e molte altre domande cerca di rispondere il libro di Luciana Palla “Profughi fra storie e memorie: 1915-1919. Livinallogno del Col di Lana/Fodom” (Cierre edizioni, 2016). Il volume ricostruisce l'esodo verso l'interno dell'Austria o dell'Italia degli abitanti del piccolo comune ladino di Livinallongo, devastato dalla guerra e faticosamente ricostruito. Con l'aiuto di memorie scritte e orali ripercorre le sofferenze fisiche e morali, le angosce, i lutti vissuti da questa popolazione che ancora oggi, a un secolo di distanza, rappresenta un simbolo della tragedia della Grande Guerra sul fronte austro-italiano.
Il lavoro di Francesco Altamura “Dalle Dolomiti alle Murge, profughi trentini della Grande Guerra”(Besa editrice, 2017) si occupa invece delle popolazioni del Primiero e del Vanoi. Qui l'ordine di sgombero giunse il 26 maggio 1916, sotto l'incedere della Strafexpedition. Oltre 1600 persone furono portate in Puglia dove il clima torrido, la mancanza d'acqua e alcuni folcolai epidemici, oltre a rendere estremamente dolorosa l'esperienza del distacco dalla propria terra, furono spesso causa di morte.
I due volumi – preziose testimonianze della tragedia di ogni conflitto armato, in qualunque tempo e area geografica si svolga – saranno presentati giovedì 8 marzo alle 17.30 presso la Biblioteca della Fondazione Museo storico del Trentino (via Torre d'Augusto 35 – Trento) nell'ambito della rassegna “Lib(e)ri dialoghi”.
Gli autori Luciana Palla, già autrice di numerosi studi sugli aspetti sociali, culturali ed economici del conflitto, e Francesco Altamura, ricercatore presso la Fondazione Gramsci di Puglia e collaboratore dell'Istituto pugliese per la storia dell'antifascismo e dell'Italia contemporanea, si confronteranno con lo storico Quinto Antonelli.