Per Roberto Failoni, assessore all'artigianato, commercio, sport e turismo, si tratta di "un'occasione formidabile, che permetterà alla Giunta di assumere decisioni in accordo con i territori, dei quali ci metteremo in ascolto. Dobbiamo fare in modo che il nostro turismo riesca a mantenere i numeri attuali - ha continuato l'assessore - e su commercio e artigianato avviare una riflessione a 360 gradi. Fondamentale per noi è la tutela dell'ambiente, per questo mi aspetto delle sollecitazioni specifiche dal mondo ambientalista, per avviare un proficuo dialogo che vada oltre gli slogan".
L'assessore agli enti locali Mattia Gottardi definisce gli Stati generali della montagna "qualcosa di mai visto prima, ma di cui si sentiva la necessità per capire in che modo il Trentino affronterà le sfide dei prossimi decenni". Gottardi ha posto l'accento sulla valorizzazione dell'identità dei territori, "per far sì che i nostri possano distinguersi ed essere competitivi rispetto ad altre realtà. La montagna ha bisogno di continuare ad essere popolata" ha quindi concluso l'assessore.
Digitalizzazione, trasporti, sviluppo economico anche nei territori periferici sono i temi cari ad Achille Spinelli, assessore provinciale allo sviluppo economico, ricerca e lavoro, che ha portato l'esempio della Val di Fiemme, dove sorprendentemente è l'industria il primo settore economico, cui segue il turismo. "Gli Stati generali della montagna sono un'operazione di ascolto e una condivisione di idee e di "ricette" che ci consentiranno di puntare al rilancio dei territori" ha spiegato Spinelli.
Per Stefania Segnana, assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglie è importante mantenere quanto più possibile i servizi per la popolazione, sia nelle zone periferiche, sia nei centri urbani. I percorsi di assistenza sanitaria hanno infatti valore equivalente in ogni parte del territorio provinciale. Per far fronte al fenomeno del calo delle nascite si guarda a rafforzare dove necessario l'accompagnamento della donna sia in fase prenatale che nel dopo nascita, perché "fin dal momento in cui ogni donna pone pensiero a far nascer un figlio si senta sostenuta e accompagnata in tutto il percorso".
Alla presentazione era anche presente Giovanni Gardelli, responsabile dell'unità di missione strategica di coordinamento degli Enti locali, politiche territoriali e della montagna della provincia autonoma di Trento, che ha parlato di una strumentazione giuridica e istituzionale del tutto nuova per il Trentino. "Un progetto partecipato con ambizione di produrre un vero e proprio manifesto del rapporto fra centro e periferia" ha detto Gardelli, spiegando che ogni territorio formerà dei gruppi dinamici e stabilirà i propri rappresentanti che porteranno la loro voce in seno agli Stati generali. Una forma di partecipazione ben sintetizzata dal logo adottato, che "rappresenta un progetto scientifico e istituzionale, ma anche un abbraccio fra la popolazione e la montagna", come ha spiegato lo stesso Gardelli.
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