All’incontro di stamani erano presenti, oltre al presidente della Provincia autonoma di Trento, anche quattro assessori provinciali: urbanistica e ambiente; salute e politiche sociali; agricoltura e foreste; e artigianato, commercio, promozione, sport e turismo. I sindacati erano rappresentati da Franco Ianeselli (Cgil), Walter Alotti (Uil), Lorenzo Pomini e Michele Bezzi (Csil), Mara Baldo e Karin Lorenzi (Cia Trentino), Diego Coller (Confagricoltura), Mauro Fiammozzi e Gianluca Barbacovi (Coldiretti), e Davide Capra (Acli Terra).
Il presidente della Provincia autonoma di Trento ha ricordato l’incontro della scorsa settimana con le associazioni economiche e la Cooperazione trentina: “E’ nostro interesse coinvolgere tutte le realtà del territorio per dare vita ad un percorso condiviso perché il nostro obiettivo è di arrivare alla sessione plenaria di metà giugno a Comano Terme con una visione generale, in grado di fare sintesi delle istanze e delle proposte dei diversi portatori di interesse. La nuova giunta - ha continuato il presidente - ha nella progettazione condivisa il metodo per definire le future politiche pubbliche che dovranno declinare il programma di legislatura”.
Il dirigente generale dell’Umst coordinamento enti locali e politiche territoriali e della montagna, Giovanni Gardelli, ha presentato il metodo di lavoro che sta alla base degli Stati generali della montagna. Partendo dal sito internet (https://statigeneralimontagna.provincia.tn.it/), Gardelli ha ricordato le quattro macroaree (Governance, Accessibilità ai servizi, Sviluppo economico e coesione sociale, e Paesaggio, ambiente e territorio), entro cui saranno raccolte le istanze della fase territoriale e della fase centrale di Comano Terme. “L’ascolto del territorio - ha sottolineato Gardelli - passa attraverso l’attività dei gruppi di lavoro nelle 15 aree del Trentino e i sei incontri della giunta provinciale su temi specifici”.
Come ha ricordato l’assessore provinciale all’agricoltura e foreste, da tempo si sta lavorando con i sindacati del mondo agricolo: “Tutto il mondo sindacale deve sentirsi rappresentato perché non stiamo raccogliendo una sorta di lista della spesa del singolo settore, bensì vogliamo rappresentare insieme il quadro complessivo con gli input necessari alla definizione delle linee strategiche”.
Di equilibrio tra ambiente e sviluppo economico ha parlato l’assessore provinciale all’urbanistica e all’ambiente: “Attorno a questo tavolo ci sono i rappresentanti della gente di montagna che negli anni ha operato al meglio per il mantenimento dell’ambiente. La difese delle aree d’alta quota è una garanzia per la montagna che, se gestita in maniera oculata, rappresenta un fattore di sviluppo economico e sociale”. Un concetto, quest’ultimo, ripreso anche da Diego Coller di Confagricoltura.
Chi dagli Stati generali della montagna si attende proposte concrete è l’assessore provinciale al turismo, artigianato e commercio: “I nostri uffici sono al lavoro in questi mesi per ridefinire le politiche provinciali di questi settori che, in taluni casi, lamentano un ritardo ventennale. Agricoltura, turismo e artigianato, oltre che il commercio, sono settori che operano in maniera trasversale sui territori. Da questo processo partecipato mi attendo indicazioni innovative che ci permettano di intervenire nell’interesse del Trentino e che andremo a condividere anche con le compagini sindacali”. Il tema della sinergia tra turismo, agricoltura e urbanistica è stato toccato anche da Gianluca Barbacovi di Coldiretti.
Il segretario provinciale Cgil, Franco Ianeselli ha posto accento sull’opportunità di coinvolgimento dei patronati (“Autentici presidi del territorio”) e di guardare a modelli di sviluppo di aziende, quali La Sportiva di Ziano e Dalmec di Cles, che hanno vinto la sfida dei mercati puntando sulla qualità e l’innovazione dei prodotti.
Sul ruolo propositivo dei sindacati in un progetto che vede al centro coesione sociale, ambiente e paesaggio, e sviluppo economico ha parlato anche Alotti della Uil, mentre il collega Lorenzo Pomini (Cisl) si è detto convinto che gli Stati generali della montagna debbano andare oltre alla logica di “investimenti” che ha caratterizzato fin qui i Patti territoriali: “E’ necessario muoversi verso la logica del presidio del territorio, inteso come luogo deve le persone abitano e lavorano, e dove i servizi devono essere garantiti a cittadini ed imprese”.
Infine, da Mauro Fiamozzi di Coldiretti è arrivato il richiamo a prestare attenzione ai temi sviluppati dai singoli territori nei gruppo di lavoro: “La montagna è un tema generale ma ogni territorio ha le proprie peculiarità di cui tenere conto per sviluppare realmente un progetto di sviluppo unitario”.