
Accordo volontario di obiettivo
I tredici soggetti che oggi hanno sottoscritto l'Accordo sono: Provincia, Comune di Trento, Comune di Rovereto, Associazione Cattolica internazionale al servizio della Giovane Acisjf - Casa Tridentina della Giovane, Cooperativa Punto d'Incontro - Società cooperativa sociale onlus, Villa Sant'Ignazio - cooperativa di solidarietà sociale onlus, Fondazione Comunità Solidale, Fio.PSD onlus - Federazione italiana degli organismi per persone senza dimora, Associazione trentina accoglienza stranieri onlus, Associazione provinciale aiuto sociale, Punto d'Approdo - Società cooperativa sociale onlus, Associazione Trentinosolidale onlus, Associazione Amici dei senzatetto onlus.
L'Accordo è frutto dell'attività del Tavolo per l’inclusione sociale che opera da 10 anni, come tavolo che co-programma e co-progetta i bisogni dei servizi di bassa soglia. Formalizza la collaborazione nella gestione dello Sportello unico, avviato nel 2014 in via sperimentale e volontaria tra Provincia e Comuni di Trento e Rovereto e Terzo settore impegnato nella gestione dei servizi di bassa soglia.
Tavolo inclusione sociale
Il tavolo inclusione è il luogo nel quale i gestori dei servizi di bassa soglia si incontrano e si confrontano sui bisogni, le priorità, gli interventi da garantire alle persone in grave stato di emarginazione.
Nel 2007 i gestori delle strutture di accoglienza hanno individuato i compiti e le funzioni del Tavolo.
Nel corso dell’ultimo decennio la partecipazione al tavolo è stata allargata anche alle organizzazioni di volontariato impegnate nella gestione di dormitori invernali.
Sportello unico
A partire dal 2014 il tavolo ha promosso tra i gestori dei dormitori e dei servizi diurni, una collaborazione nella gestione degli accessi alle strutture di bassa soglia denominata “Sportello unico per l’accoglienza delle persone senza dimora”.
Lo Sportello unico per l'accoglienza delle persone senza dimora, situato presso l’ex sede della Caritas in via Endrici 27, è attivo da novembre 2014, opera tutto l'anno e consente di gestire meglio posti e risorse, evitando code ai dormitori. Integrando le professionalità dei diversi servizi e definendo regole condivise e comuni di accesso ai posti disponibili, ha permesso di migliorare la qualità della risposta non limitandosi alla semplice assegnazione di posti letto, ma offrendo un punto di orientamento ai servizi del territorio nella prospettiva di divenire sempre più anche uno spazio di accoglienza e di ascolto. Oggi è certamente diventato un'occasione di relazione, osservazione, lettura dell’andamento del fenomeno dell'emarginazione e intercettazione di problematiche.