
I due team vincitori sono stati premiati nel primo pomeriggio presso la Facoltà di Lettere, dall’assessora provinciale all'Università Sara Ferrari e dal professor Paolo Bouquet. “Il Trentino crede nel rapporto fra sport e tecnologia – ha detto Sara Ferrari – che può essere anche fattore di sviluppo economico”. La premiazione è arrivata a conclusione di due giorni in cui rappresentanti del mondo del pallone italiano ed internazionale, ex calciatori, rappresentanti degli arbitri e docenti universitari, hanno approfondito i vantaggi che gli investimenti in innovazione tecnologica ed informatica possono apportare sia a chi fa del calcio la propria professione, sia, più in generale, all'intero mondo degli sport.
"Questo Hackathon – ha detto al termine della manifestazione Michele Uva, direttore generale della FIGC - rappresenta un ponte verso il futuro. Lo sviluppo tecnologico applicato alle esigenze di un movimento calcistico in costante crescita è un percorso ineludibile. Dobbiamo saper parlare con gli 1,4 milioni di tesserati in Italia così come ai 35 milioni di tifosi delle Nazionali. Per la FIGC, l’Hackathon è un investimento che ha visto l'interesse di federazioni straniere, hackers, tifosi e istituzioni. Un investimento in idee e tecnologia, per la prima volta da parte di una federazione calcistica. Ci sarà sicuramente una seconda edizione e il VAR entrerà fra gli argomenti trattati. La nostra filosofia e le nostre strategie sono sempre più orientate al futuro, al confronto aperto con l'esterno, con quanto avviene al di là del nostro sistema. Siamo consapevoli che senza investimenti economici e di idee non ci sia futuro”.
Ecco l'intervista con l'assessora Sara Ferrari