Intelligenza artificiale, lavoro, economia, formazione e scuola: tematiche complesse e dalle molte implicazioni, che rischiano di ingenerare incertezza nei lavoratori; secondo Spinelli però non bisogna aver paura della tecnologia. "L'intelligenza artificiale è un sistema di elaborazione potente, ma non ha una coscienza: le macchine non sono ancora arrivate ad avere la capacità di scelta umana. Come Provincia e assessorato al lavoro e ricerca siamo attenti a cosa succede per avere delle prospettive su cui investire". Spinelli ha ricordato il Forum per la ricerca che si è svolto nei mesi scorsi e ha sottolineato anche che "La Provincia crea le condizioni di contesto, l’ente pubblico non genera lavoro, è il mondo produttivo che genera posti di lavoro".
Riguardo alla problematica dei Neet, l'acronimo che indica i giovani che non studiano né lavorano, l'assessore ha detto che si tratta di una conseguenza del disorientamento che investe la società e le famiglie: "I ragazzi stanno a casa perché non sperano in possibilità di lavoro. Questo purtroppo crea necessità di interventi della mano pubblica, alla quale viene richiesto di erogare sussidi, e purtroppo sottrazione di manodopera alle aziende". Rispondendo alle domande dei manager presenti in sala l'assessore ha ribadito che la scuola resta fondamentale e che c'è necessità di un "sistema di formazione strutturato in modo efficace. Le soft skills aiutano i giovani ad adattarsi al mondo che cambia, senza temere le trasformazioni. Forse in un prossimo futuro i giovani saranno formati in modo diverso rispetto a quanto fatto finora, per questo il sistema trentino cerca di rendere osmotico lo scambio tra impresa scuola e ricerca". Infine un accenno a come poter accrescere l'attrattività del Trentino per le imprese: "Stiamo rivedendo la Legge unica sull’economia. Uno degli obiettivi è l'inserimento di un "pacchetto manager", per far arrivare elevate competenze sul nostro territorio attraverso specifiche agevolazioni per le imprese".
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