Lo scopo è individuare fattori abilitanti minimi comuni che possano costituire la base di partenza per l’applicazione del lavoro agile nelle organizzazioni pubbliche e private territoriali, mirando anche ad un’utile contaminazione tra realtà pubblica e privata. I lavori dei tavoli si concluderanno entro i primi giorni di maggio e, al termine di questi, si avvierà la fase di analisi degli impatti che la diffusione capillare del lavoro agile può avere sul territorio trentino.
Tra gli obiettivi concreti del progetto, che sarà cristallizzato in un Piano strategico, il miglioramento dei servizi resi da parte della pubblica amministrazione ai cittadini e al mondo economico, la razionalizzazione delle spese di gestione degli immobili, la crescita delle competenze digitali e infine, più complessivamente, la valorizzazione a tutto tondo del territorio che, fra le altre ragioni, potrebbe diventare più attrattivo grazie alla possibilità di svolgere del lavoro a distanza.
“La proficua partecipazione degli stakeholder territoriali - sottolinea il presidente Maurizio Fugatti - conferma come l’idea di mettere a fattor comune le varie esperienze risulti apprezzata e vincente. La volontà di voler creare un territorio ancora più coeso e sinergico attraverso la promozione del lavoro agile, nell'ottica di garantire uno sviluppo sostenibile e capillare è la caratteristica che distingue questo progetto e che lo rende unico nel suo genere”.
La valenza ad ampio raggio della promozione del lavoro agile a livello territoriale è testimoniata anche dal fatto che la diffusione del lavoro agile è individuata quale fattore indispensabile per la riduzione delle emissioni climalteranti, come riportato nello schema di Piano energetico ambientale 2021-2030 presentato dall’assessore Mario Tonina. Proprio sfruttando la propensione all’innovazione dei dipendenti provinciali, rilevata attraverso una ricerca dell’Università di Trento, si attueranno all’interno dell’amministrazione provinciali azioni volte sia alla promozione di modalità di lavoro agile sia indirizzate al miglioramento della qualità, fruibilità e accessibilità dei servizi erogati a cittadini e imprese.
La sfida che attende la Provincia in questi mesi è quindi quella di saper innovare l’azione amministrativa per renderla effettivamente idonea a rispondere ai sempre diversi e crescenti bisogni di tutti gli stakeholder, anche nella nuova normalità che ci attende nell’era post-Covid.