
Bit Coins, stampanti in 3 D, digitalizzazione spinta. Come impatta l'innovazione tecnologica sul territorio e sulla considerazione che abbiamo di esso, ma anche con la sua governance? Domande a cui ha cercato di dare risposta il convegno tenutosi oggi ad Aldeno, aperto dall'intervento del professor Masiero. "Siamo già dentro una nuova epoca - ha detto - ma ce ne stiamo accorgendo solo ora. Le incognite sono più ampie delle certezze. L'economia è cambiata. Si è incrinato, ad esempio, il nesso fra lavoro e valore della merce. Ma queste dinamiche investono anche il territorio. Oggi parliamo di smart cities, città che si adoperano per cambiare, in meglio, la vita dei cittadini. Parliamo anche di e-government, ovvero di una pubblica amministrazione che ottimizza i servizi offerti ai cittadini. Sullo sfondo, i paradigmi dello sviluppo sostenibile, con gli strumenti che mettono a disposizione: open source, sharing economy, crowfunding".
Della Puppa ha ripreso il ragionamento, chiedendosi innanzitutto cos’e un territorio, cosa chiede e cosa ha da offrire. "Siamo dentro il flusso continuo dei dati e delle informazioni e quindi siamo dentro un nuovo paesaggio. Ma siamo anche dentro a una nuova idea di sviluppo, che si coniuga di più con le idee di miglioramento e ottimizzazione dell'esistente che con quella della crescita dimensionale. L’evoluzione tecnologica abbatte le frontiere e crea nuove opportunità. Anche in montagna. Certamente determina una crescita della mobilità. L'Europa ha creato lo Spazio alpino, programmi e soggetti specifici come Eusalp. Possono essere strumenti utili ma non risolvono alla radice i problemi. Bisogna imparare a gestire i processi, passare a logiche di sistema. Costruire connessioni. Per andare verso una società circolare, inclusiva, in cui ciascuno condivide diritti e doveri, dobbiamo costruire reti. Il digitale siamo noi".
Considerazioni condivise dall'assessore Daldoss, che si è chiesto, un po' provocatoriamente. "La politica è ancora il luogo in cui ha sede il potere? La politica può indirizzare le scelte, o siamo già oltre?". Nel frattempo la conoscenza si democratizza ma la ricchezza si concentra e si polarizza. La risposta a tutto questo non può che passare per una rivisitazione di concetti come inclusività, sicurezza, storia e identità, uso dello spazio pubblico. In palio c'è la possibilità di costruire una società più aperta, che valorizzi la socialità, la capacità di mediazione, la condivisione.
Immagini a cura dell'ufficio stampa. intervista ass. Carlo Daldoss