
La Provincia ha intrapreso fin dal 2015, con l’approvazione del Piano strategico per la pianificazione e lo sviluppo del capitale umano, articolato in ventotto azioni di legislatura, un percorso volto a migliorare la qualità della pubblica amministrazione trentina attraverso la valorizzazione del suo capitale umano. In questo contesto è stata approvata, fra l’altro, la legge provinciale 7 del 2015 che ha riformato la dirigenza provinciale ed ha introdotto anche una separazione, quanto a logiche di reclutamento, carriera e compiti, fra l’area della managerialità –dirigenti e direttori- e quella dei professionisti che la legge definisce “esperti”. Per i primi il focus del lavoro è la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali, per i secondi la conoscenza approfondita ed estesa di un settore/materia.
Un percorso molto selettivo, quindi, quello a cui si sono sottoposti i funzionari provinciali che hanno proposto la loro candidatura per l’incarico di esperto per "...lo svolgimento di attività con contenuti di alta professionalità e specializzazione, caratterizzate da elevata autonomia ed esperienza”.
L’Avviso richiedeva al candidato il possesso di alcuni requisiti formali e sostanziali: oltre al titolo di studio e all'anzianità di servizio, un’esperienza professionale almeno biennale (o quinquennale nel caso di possesso di diploma di laurea di durata inferiore ai quattro anni anni o di diploma di scuola secondaria superiore), maturata in uno specifico settore dell’amministrazione provinciale, nello svolgimento, con elevata autonomia, di compiti di alta professionalità e specializzazione in ambito giuridico, amministrativo, economico, finanziario o tecnico (dei vari campi delle professioni).
Dopo una prima verifica della sussistenza di questi requisiti, mediante un apposito incontro con la Commissione, i candidati hanno affrontato il successivo esame, orale, centrato su una serie di materie dalle quali si è potuto appurare il possesso delle competenze previste da parte del candidato: organizzazione; strumenti di programmazione; finanza provinciale e amministrazione.; sistema dei controlli; prevenzione e repressione della corruzione e dell'illegalità.
L'esame ha consentito di selezionare i 76 nominativi oggetto della delibera di oggi. Da questo elenco la Provincia, nei prossimi cinque anni, potrà attingere di volta in volta alle figure di cui abbisogna per lo svolgimento - a tempo determinato - delle attività complesse per cui sono state selezionate.
Sempre in tema di personale, un'altra delibera di Giunta ha provveduto ad integrare il Piano triennale dei fabbisogni di personale 2018-2020, con particolare riferimento ai servizi pubblici essenziali. L'integrazione riguarda una sessantina di posizioni e si è resa necessaria per garantire i livelli minimi di efficienza in questi servizi. In un caso - 23 operai qualificati stradali categoria B - anche per ovviare agli effetti prodotti dalle nuove normative nazionali in materia di lavori usuranti, che hanno comportato un pensionamento di circa 45 cantonieri, sui 270 in servizio.