Il chiarimento dell’assessore sui corsi per uomini maltrattanti: “La Provincia sostiene i progetti del territorio”
Segnana: “Uniti contro la violenza di genere”
“Dobbiamo essere uniti contro la violenza domestica, di genere e assistita dai bambini e nel portare avanti l’importante opera di tutela delle vittime, siano adulti o minori. Un impegno che il Trentino ha fatto proprio, come dimostrano sia la vasta rete di servizi attivi sul territorio, che vede il pieno sostegno della Provincia autonoma di Trento, sia le nuove iniziative messe in campo. Tra queste vi è il progetto per i centri di riabilitazione rivolto agli uomini autori di violenza, promosso dal Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del consiglio e al quale la Provincia ha deciso convintamente di aderire, ratificando il suo impegno con la delibera di Giunta dello scorso aprile. È proprio a questo progetto che si riferiscono le risorse recentemente assegnate al Trentino e che potranno ora permettere di procedere verso la fase realizzativa, con il possibile coinvolgimento di enti e associazioni del territorio. L’obiettivo dell’Amministrazione, come già sottolineato in altre occasioni, è affidare la realizzazione di un Centro dove potranno essere avviati percorsi per rendere maggiormente consapevoli gli uomini che utilizzano la violenza nelle relazioni intime, favorendo da parte loro un’assunzione di responsabilità nonché l’adozione di condotte non violente nelle relazioni”. È quanto precisa l’assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia Stefania Segnana fornendo i chiarimenti del caso in seguito ad alcune dichiarazioni rilasciate ai media da un esponente parlamentare.
L’assessore Segnana sottolinea inoltre come non risponda al vero che l’Amministrazione provinciale abbia smesso di sostenere i progetti del territorio. Infatti la proposta progettuale per i centri di rieducazione per uomini maltrattanti, inviata al Dipartimento nazionale pari opportunità, è stata elaborata dall’UMSE Sviluppo rete dei servizi della Provincia dopo un confronto con la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trento e in partnership con l’Ordine degli Psicologi della Provincia di Trento.
La stessa proposta valorizza in tema di obiettivi e metodologia di lavoro l’esperienza realizzata nel territorio attraverso il servizio “CambiaMenti”, ovvero il percorso attivo fino allo scorso anno e rivolto agli uomini che hanno esercitato comportamenti violenti nei confronti delle loro partner o ex partner.
Su questo punto, l’assessore evidenzia che la Provincia autonoma di Trento si attiene a quanto disposto dalle recenti norme nazionali introdotte in materia. L’attuale legislazione nazionale prescrive che la partecipazione a specifici corsi di recupero per gli uomini autori di violenza realizzati da enti e associazioni non possa portare maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Gli oneri per tali corsi, così dispone la legge, sono a carico del condannato.
(sv)
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