L'Accordo quadro fa seguito al decreto del Ministero per l'Università e la Ricerca dello scorso mese di luglio, grazie al quale è stato accreditato e istituito, presso l’Università di Trento, il corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia per l’anno accademico 2020/2021 e all'atto di indirizzo per l’università e la ricerca 2020-2022 approvato a settembre, che pianifica gli interventi e le risorse necessarie per la creazione del corso di laurea in medicina e le modalità di compartecipazione di Provincia e Ateneo nell’arco di tempo dal 2020-2025.
Con l’anno 2020/2021 l’Università di Trento in collaborazione con l’Università di Verona, ateneo partner, ha quindi attivato per 60 studenti il Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico interateneo in Medicina e Chirurgia.
L'Accordo disciplina i rapporti tra le Università degli Studi di Verona e di Trento e il Servizio sanitario provinciale per lo svolgimento delle attività assistenziali da parte degli atenei, nell’ambito dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari.
In base all'Accordo, le due Università provvederanno ad approvare la programmazione e l'istituzione dei posti di professore e di ricercatore da finanziare; per i professori e i ricercatori dell'Università di Verona troverà applicazione il regime di doppia appartenenza.
Viene inoltre stabilito fra le parti di procedere, tramite il Comitato di indirizzo, ad individuare nell'ambito delle Aree ospedaliere o territoriali e delle Unità operative dell'Apss le attività e le strutture assistenziali necessarie per la didattica e la ricerca della Scuola di Medicina e Chirurgia. Si dovrà anche definire l'attività di sviluppo della ricerca biomedica prevista dal piano sanitario e individuare le necessarie attrezzature sanitarie ad elevata tecnologia.
L'Università di Trento, d'intesa con quella di Verona, concorre ad elaborare gli atti di programmazione sanitaria e socio-sanitaria provinciale, a definire gli indirizzi di politica sanitaria e di ricerca biomedica, ad elaborare i programmi di intervento e a progettare nuove modelli organizzativi coerenti con la riforma del Sistema sanitario provinciale.
Infine viene costituito un Comitato di indirizzo che ha il compito di monitoraggio delle attività e di verifica, ed è composto dal presidente della Provincia, dal direttore generale dell'Apss e dai rettori delle Università di Trento e di Verona ed eventuali delegati. Istituito anche il Comitato tecnico composto da 4 referenti che hanno il compito di dar corso a quanto prevede l'Accordo.