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Lo scenario occupazionale in Trentino rimane incoraggiante dopo oltre 7 anni di crisi economica internazionale. I dati 2015 confermano la ripresa (in attesa di consolidamento nei primi mesi dell’anno in corso) del mercato del lavoro, con la disoccupazione in calo (-0,8%), in un contesto sociale che vede lavoratori, aziende, sindacati ed ente pubblico lavorare in maniera sinergica. Sempre il Trentino si conferma come un’area privilegiata per la sperimentazione (riuscita) di metodologie e strumenti innovativi per facilitare il reinserimento nel tessuto produttivo dei lavoratori espulsi a seguito della crisi economica. La nostra provincia ha messo in campo negli ultimi anni nuove strumenti a sostegno dell’occupazione, soprattuto per quanto riguarda le politiche attive del lavoro, con particolare attenzione a giovani e donne.
“I risultati occupazionali - aggiunge Riccardo Salomone, presidente di Agenzia del lavoro di Trento - ci devono motivare a fare di più e meglio, lavorando sull'intera filiera del lavoro e accentuando maggiormente quel carattere di laboratorio che recentemente lo stesso ministro Poletti ha riconosciuto al Trentino. Abbiamo l'obbligo di dare risposte a persone che chiedono di lavorare e, in particolare, a quelli più deboli tra loro”.
Ed è con questo spirito che è nata la Fiera del lavoro, organizzata dal 5 aprile ad oggi presso le Gallerie di Piedicastello. Lo stesso spirito ha spinto Agenzia del lavoro ad aderire al progetto Employers Day del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, su indicazione della Rete europea dei Servizi Pubblici per l'Impiego (PES Network). L’evento ha chiuso oggi la Fiera del lavoro: oltre 130 lavoratori della ex Whirlpool hanno incontrato 40 imprese trentine, creando un contatto diretto tra disoccupati ed aziende in cerca di personale e competenze. “L'obiettivo dell’Employers Day - spiega il presidente Salomone - è anche quello di garantire maggiore visibilità alla gamma dei servizi a sostegno delle attività di incontro fra la domanda e l’offerta di lavoro. Agenzia ha investito su queste nuove modalità, convinta che l’ente pubblico deve proporre nuove strade e soluzioni innovative. Non è pensabile replicare formule superate da un mercato del lavoro sempre più dinamico e complesso”.
La giornata conclusiva della Fiera del lavoro ha visto nella mattinata le 40 aziende partecipanti all’Employers Day aprire le proprie postazioni di incontro con i lavoratori, dando così avvio ad una serie di colloqui individuali tra imprese e lavoratori. Tra i participanti c'erano anche Anna e Marco, due nomi di fantasia a cui però corrispondono due esperienze di vita reali.
“Da due anni - dice Anna, 47 anni, sposata e madre di due figli - sto cercando lavoro. La chiusura della Whirlpool è stata la fine di un percorso lavorativo importante ma anche faticoso. Non è facile ripartire, sopratutto se hai una famiglia a cui badare e una professionalità da rivedere. In questo periodo ho partecipato a vari corsi di formazione e guardo al futuro con speranza, perché credo di aver fatto il possibile per riqualificarmi. Non posso fermarmi ora, lo devo a me stessa e ai miei figli. Ho ancora molto da dare”.
Più difficile la situazione di Marco, sposato con due figli maggiorenni disoccupati e una moglie alla ricerca di lavoro: “Ho 57 anni e alla Whirlpool ricoprivo un ruolo di responsabile tecnico. Le imprese cercano personale più giovane e per gli over 50enni le opportunità si riducono di molto. Ho ancora un anno e mezzo di sussidio e spero di trovare una sistemazione. E’ difficile mandare avanti una famiglia con 800 euro al mese. In questi due anni ho contattato decine di aziende, seguito i percorsi di Agenzia del lavoro ma, al momento, non ho portato a casa nulla. Inutile nasconderlo, sono preoccupato perché la carta di identità gioca contro di me. E’ frustrante rendersi conto che sei considerato vecchio dopo che hai trascorso 30 anni a lavorare e crescere in una grande azienda, e a cui hai dedicato una vita intera”.