![](/var/002/storage/images/media/immagini-comunicati-stampa/17441436313600-stava_strasburgo.jpg-image/529191-1-ita-IT/17441436313600-Stava_strasburgo.JPG_imagefullwide.jpg)
La catastrofe della Val di Stava (Alpi orientali, Italia settentrionale, Trentino) rappresenta uno dei più gravi disastri industriali e ambientali al mondo dovuti al crollo di discariche di miniera. Il 19 luglio 1985, in seguito al crollo della discarica della miniera di Prestavèl, una colata di fango distrusse l'abitato di Stava e parte dell'abitato di Tesero e provocò la morte di 268 tra uomini, donne e bambini.
In seguito a questa e ad altre catastrofi, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno emanato la Direttiva 2006/21/CE, relativa alla gestione dei rifiuti delle industrie estrattive. Con questo provvedimento, che è stato recepito in Italia con il Decreto Legislativo del 30 maggio 2008, l'Unione europea si è fatta carico del problema della sicurezza delle discariche di miniera, un problema grave e importante che riguarda tutte le discariche di miniera d'Europa, siano esse abbandonate o ancora alimentate.
Herbert Dorfmann, durante l'inaugurazione, ha sottolineato l'importanza della corretta gestione delle discariche, ricordando che in Europa il volume annuo dei rifiuti delle industrie estrattive supera i 400 milioni di tonnellate, il 30 per cento quasi del totale dei rifiuti prodotti ogni anno nell'Ue. Inoltre, dopo il disastro di Stava sono avvenuti ben altri 53 incidenti rilevanti in discariche di miniera nel mondo, dei quali 9 in Europa. Fra questi, l'incidente catastrofico dei "fanghi rossi", avvenuto il 4 ottobre 2010 in Ungheria. -