Proprio Dino Pesole ha messo in evidenza come la stabilità finanziaria sia un elemento fondamentale per affrontare la crisi dell'euro e fino ad oggi, più che sterili vertici internazionali per salvare la moneta unica, sia stato cruciale l'annuncio di Mario Draghi, presidente della Bce, di voler usare "armi non convenzionali" come quella legata all'acquisto di titoli di stato tramite il fondo salvastati. Markus K. Brunnermeier ha illustrato con estrema chiarezza le ricadute sulla crisi dell'euro date dalla relazione strettissima fra tre stabilità: quella finanziaria, quella dei prezzi e quella fiscale legata al debito. L'analisi dell'economista ha preso le mosse proprio dalla finanza e dal sistema bancario: "Basta spesso anche un piccolo shock di una banca - ha sottolineato l'economista tedesco - per scatenare un effetto a catena con una sorta di spirale negativa. Gli effetti portano ad una crisi finanziaria che ha ricadute sull'erogazione di denaro e questo blocca poco alla volta gli ingranaggi del sistema economico". Da qui possono scatenerai due forze opposte tra loro che spingono su due estremi diversi come la deflazione e l'inflazione: entrambi elementi economici capaci di spaventare politici ed economisti. In questo quadro si pone anche il problema della sostenibilità del debito: "E in questo caso, l'interrogativo – ha evidenziato Brunnermeier - è quale soggetto di uno Stato fra le banche , il governo della nazione in causa e la sua Banca Centrale si farà carico dei costi in caso di grave crisi, anche perché la stretta creditizia porta come conseguenza un calo del Pil". Una situazione che stanno vivendo molte nazione d'Europa, fra cui anche l'Italia, senza dimenticare che il calo del Pil porta anche ad una riduzione del gettito fiscale. E se il quadro è complesso per un singolo Stato nell'affrontare le conseguenze di questa spirale è evidente che tutto si amplifica quando abbiamo una sola Banca Centrale chiamata a coordinarsi con molte nazioni come accade oggi nel Vecchio Continente. Una possibile ancora di salvezza, secondo Markus K. Brunnermeier, potrebbe venire dall'emissione degli "ESBies" ,sigla degli "European Safe Bonds", che contribuirebbe a stabilizzare la situazione del debito, tranquillizzerebbe i mercati, sempre alla ricerca di porti sicuri, e aiuterebbe i Paesi periferici a superare questo difficile frangente economico.
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