Olivi ha insistito affinché l'erogazione dell'importo stanziato oggi sia condizionato a precisi vincoli che i Confidi sono tenuti a rispettare.
Il primo riguarda il riconoscimento da parte del sistema bancario del ruolo dei Confidi quali garanti del credito delle imprese, concordando pertanto un'intesa banche-Provincia per sostenere in maniera più forte i Confidi stessi.
In secondo luogo, l'impegno ad avviare un processo che porti ad una aggregazione o comunque alla costituzione di una rete tra i diversi Confidi, pur mantenendo distinta la loro fisionomia, tenendo conto delle peculiarità settoriali in cui si trovano ad operare.
La terza condizione attiene alla missione dei Confidi, a cui viene richiesta, anche in considerazione del difficile momento nel quale sono chiamati ad operare, una sempre più attenta valutazione dell'esposizione al rischio debitorio.
Il vicepresidente Olivi ha esplicitamente proposto che, fermo restando l'impegno di spesa, l'erogazione dei finanziamenti avverrà solo dopo aver verificato il rispetto delle condizioni poste.
I Confidi hanno svolto come noto un ruolo strategico, dopo l'esplodere della crisi economica internazionale, nel sostenere il bisogno di credito delle imprese trentine, anche anticipando i trattamenti speciali di cassa integrazione guadagni e talvolta anche gli stessi stipendi dovuti al personale di aziende in crisi. Ciò ha aumentato l'esposizione degli stessi enti di garanzia, obbligandoli ad accantonare risorse per incrementare il proprio patrimonio, adeguandolo ai profili di rischio che sono chiamati a sostenere, come richiesto dalla legge bancaria.
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