LA SITUAZIONE DELLA SCUOLA TRENTINA
Come più volte documentato negli ultimi anni, è positiva sia rispetto al confronto nazionale che internazionale.
I dati complessivi sono contenuti nell'ultimo Rapporto del Comitato Provinciale di Valutazione del sistema educativo del Trentino e nei risultati delle indagini internazionali OCSE/PISA, di cui hanno dato riscontro gli organi d'informazione: livelli elevati nei risultati di apprendimento della scuola trentina, con l'aggiunta di un equilibrio virtuoso tra equità ed eccellenza e di un'attenzione mirata alle potenzialità per lo sviluppo dei talenti individuali.
"Aggiungo solo un richiamo al dato ufficiale più recente del 28 luglio 2011, a fine anno scolastico, del Rapporto nazionale Invalsi sui risultati d'apprendimento in Italiano e Matematica in tutto il percorso dell'obbligo 6-16 anni. Risultati che confermano la positività della scuola trentina, con una significativa convergenza con i risultati delle indagini internazionali OCSE/PISA. Nello specifico, i punteggi degli studenti trentini risultano sempre a livelli superiori rispetto alla media nazionale in tutte le classi testate dell'arco 6/16 anni e, per Italiano, la scuola trentina si attesta come la migliore con un significativo distacco dalla media nazionale".
Altri dati anche strutturali confermano lo stato di salute complessivamente buono del sistema provinciale d'istruzione e formazione.
"La crisi - ha aggiunto l'assessore- impone comunque alla scuola di rivedere il suo modello di governo e funzionamento per essere uno dei motori d'innovazione e sviluppo del Trentino".
SVILUPPO E INTENSIFICAZIONE DELL'AUTONOMIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE
In tal senso, si sta avviando un percorso volto a dare maggior compiutezza all'autonomia delle istituzioni scolastiche. Si sta operando sul modello decisionale interno alle Scuole, sulla modalità di assegnazione dei finanziamenti, nonché sui modelli e metodi di valutazione.
Con riferimento al modello di governo delle istituzioni scolastiche, si stanno chiarendo i compiti e le responsabilità degli organi, con l'obiettivo di affermare la competenza del Collegio dei Docenti sulle materie didattiche e nel contempo definire in concreto le responsabilità strategiche e di programmazione del Consiglio dell'Istituzione e le responsabilità organizzative gestionali del Dirigente.
Tale esigenza è strettamente correlata con la maggiore autonomia budgettaria che si intende riconoscere alle istituzioni e la conseguente necessità di chiarezza nei processi decisionali interni e nelle relative responsabilità.
Al fine di rivedere il modello di finanziamento della scuola e al fine di cogliere elementi di valutazione comparativa, in questi primi mesi dell'anno, il Dipartimento Istruzione Università e Ricerca in collaborazione con IPRASE del Trentino ha analizzato i modelli adottati da Paesi europei e non.
Lo studio evidenzia un crescente interesse dei Paesi per modelli maggiormente centrati sulla capacità di rendere conto dell'operato e attenti al miglioramento dei risultati, variamente declinati. Le competenze e la responsabilità di gestione delle risorse vengono sempre più spostate a livello di singola istituzione scolastica, con particolare attenzione ai bisogni manifestati dagli studenti.
Quasi tutti i Paesi stanno adottando modelli di finanziamento formula-based, per cui la quota destinata a ciascuna istituzione scolastica viene definita attraverso l'applicazione di parametri e formule matematiche. Viene poi destinato un budget specifico, indipendente dalla formula, ad iniziative strategiche per lo sviluppo e per il potenziamento della qualità del sistema. Tipicamente tali sistemi di finanziamento si fondano su variabili di input, di processo e di output.
"Ci sembra che dal confronto emergano spunti interessanti - ha commentato l'assessore Dalmaso - , che approfondiremo con la collaborazione di un gruppo di dirigenti scolastici, per definire insieme le nuove regole di finanziamento. L'obiettivo è soprattutto quello di rafforzare l'autonomia delle istituzioni scolastiche".
Il rafforzamento dell'autonomia scolastica e l'attenzione alla valutazione richiedono anche contestualmente un ripensamento della struttura provinciale di riferimento, fondato sull'integrazione delle competenze dei diversi settori, sull'attenzione ai risultati e ai processi, sulla flessibilità. Proprio per poter essere meglio al servizio di un'autonomia più matura e completa, il Dipartimento affronterà il processo di riorganizzazione stabilito a livello provinciale.
PROCESSI SISTEMATICI DI VALUTAZIONE
Puntando ad un sistema che garantisca la realizzazione degli obiettivi e la qualità del servizio, ad una maggiore autonomia necessariamente devono essere affiancati processi sistematici di valutazione. Proprio per affinare gli strumenti necessari a questo, stanno operando assieme il Comitato Provinciale di Valutazione della Scuola, IPRASE del Trentino e il Centro per la Formazione degli Insegnanti di Rovereto, all'interno di un progetto finanziato dal Fondo Sociale Europeo. Attraverso la ricerca partecipata, si promuoveranno una serie di azioni per avviare e sostenere la transizione verso un modello integrato di valutazione del sistema educativo trentino, che preveda:
- un sistema stabile e integrato di indicatori, il monitoraggio e la riorganizzazione della banca-dati, con una semplificazione delle fonti e delle sedi di raccolta;
- un sistema permanente di valutazione integrata interna e esterna delle istituzioni scolastiche e formative, a partire da esperienze già in corso;
- un sistema organico e coerente di strumenti per la valutazione dei risultati di apprendimento in rapporto ai Piani di studio provinciali;
- la sperimentazione di un sistema di valutazione della professionalità docente (produzione, sperimentazione e validazione degli strumenti).
La valutazione non sarà quindi solo strumento con cui si cercheranno di incrementare i livelli di accountability e qualificazione dei servizi educativi, ma anche lo strumento con cui si promuoverà la qualità delle risorse professionali che operano nella scuola e, di conseguenza, si arriverà al cuore di tutto il nostro lavoro: si incrementeranno i risultati di apprendimento degli studenti e verranno ridotte le disuguaglianze tra gli studenti.
Su questo tema si innesta anche la questione più volte sollevata del modello di reclutamento degli insegnanti, sulla quale ci proponiamo di avviare presto la riflessione.
IPRASE E "CENTRO FORMAZIONE INSEGNANTI" DI ROVERETO
L'obiettivo dichiarato dalla Giunta nella stessa delibera di nomina della dott.ssa Beatrice de Gerloni a direttore dell'Iprase è quello "di rivedere la configurazione dei rapporti tra l'IPRASE e il "Centro per la formazione continua e l'aggiornamento del personale insegnante" di Rovereto, "al fine di garantire uno stretto collegamento tra l'Istituto, il mondo della scuola trentina, dell'Università e della ricerca."
Le motivazioni di tale scelta, così come espresso in delibera, rimandano all'opportunità di rivedere la configurazione dei rapporti tra l'IPRASE e l'agenzia istituita ai sensi dell'articolo 42 bis della legge provinciale sulla scuola, denominata "Centro per la formazione continua e l'aggiornamento del personale insegnante", per garantire una maggiore sinergia tra gli stessi.
Infatti, a due anni di attività, il Centro di Rovereto ha raggiunto un buon livello di coinvolgimento della scuola: i docenti iscritti alle attività del Centro nel 2011 sono stati 4.368, contro i 2.185 del 2010 e riteniamo che ancora maggiore potrebbe essere l'efficacia dell'intervento formativo se meglio raccordato con la componente della ricerca.
Per concretizzare in tempi ragionevoli una proposta che valorizzi e faccia crescere il patrimonio fin qui costruito sulla ricerca e sulla formazione, all'interno di un nuovo assetto organizzativo, è già in atto un lavoro sinergico tra l'IPRASE e il "Centro per la formazione continua e l'aggiornamento del personale insegnante" di Rovereto", in stretto collegamento con l'Assessorato e il Dipartimento Istruzione, Università e Ricerca.
TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA
"Una premessa è necessaria - ha detto l'assessore Dalmaso - , visto che dell'argomento se ne parla in questi giorni anche sugli organi d'informazione.
Tutti siamo consapevoli del fatto che non possiamo "sfuggire" al confronto con questo tema e con i nuovi strumenti che la tecnologia ci mette a disposizione, così come non possiamo non misurarci con essi anche nella didattica, nel lavoro quotidiano coi ragazzi, che sono i "nativi digitali".
Siamo peraltro sempre più consapevoli che non possiamo solo "subire" il fascino e l'utilizzo passivo di questi nuovi strumenti, magari enfatizzandoli e trasformando, forse inconsapevolmente, lo strumento in fine.
Nessuno di noi ha mai pensato ad un'immissione massiccia di strumenti informatici e digitali nelle scuole, dimenticando la relazione educativa con lo studente o una dimensione d'insegnamento/apprendimento centrata sulle persone. Un dibattito fuorviante e che non serve a nessuno, impostato in questo modo".
Da alcuni anni ormai la Provincia di Trento riconosce un'importanza strategica alle nuove tecnologie nella scuola, a tutti i livelli. Anche nell'elaborazione dei Nuovi Piani di Studio provinciali c'è un esplicito richiamo alle tecnologie nella didattica.
Ma la diffusione delle nuove tecnologie ha rappresentato anche l'occasione per avviare una riflessione pedagogica e didattica sul processo di insegnamento e apprendimento, su come si può procedere senza intaccare la centralità dello studente, ma anzi rafforzando le opportunità per personalizzare l'azione educativa anche attraverso l'utilizzo di strumenti e linguaggi con cui convivono e si confrontano quotidianamente i "nativi digitali".
Lo sviluppo dell'intervento su "Tecnologie per la didattica" prevede la prosecuzione delle sperimentazioni con l'utilizzo trasversale delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione per costruire nuovi modelli didattici a supporto di tutte le materie scolastiche. In particolare attraverso:
- la messa in rete delle esperienze, per valorizzare quanto è stato fatto e capire quanto queste esperienze siano legate alla preparazione ed alla motivazione del singolo insegnante.
- la promozione di SW OpenSource.
- l'adozione dei libri di testo digitali e l'introduzione di libri scritti in forma collaborativa e con licenza Creative Commons.
- la sperimentazione in alcune scuole di tecnologie - quali tablet pc, eReader, ecc.
- l‘avvio di un processo di valutazione d'impatto sugli apprendimenti mediati dalle nuove tecnologie
PIANI DI STUDIO PROVINCIALI
I ciclo
Negli ultimi mesi del 2011 e primi mesi del 2012 è iniziata l'attività di revisione delle Linee guida per l'elaborazione dei Piani di studio dell'Istituzione del primo ciclo di formazione sulla base delle osservazioni e delle proposte di revisione emerse dal lavoro di ricerca-azione nelle scuole pilota in cui l'Iprase del Trentino con esperti interni ed esterni ha supportato i docenti del primo ciclo di formazione. I progetti pilota hanno portato inoltre all'elaborazione di Unità di apprendimento per competenze (soprattutto per le disciplina Italiano, Matematica, Scienze e, in misura minore Lingue straniere, Storia e Geografia, educazione artistica e musicale), di prove per la valutazione degli apprendimento e di parti dei Piani di studio di istituto articolati in bienni.
Partecipazione
· Coinvolgimento di oltre 2000 insegnanti, organizzati in gruppi di lavoro disciplinari
· (in verticale 6-14, 6-16), con centinaia di incontri
· 8 reti di scuole coinvolte nel biennio 2009-2011, con oltre 60 tra Istituti comprensivi, Istituti superiori e CFP partecipanti
II ciclo
· Licei e Tecnici - I Biennio: già nel novembre-dicembre 2010 sono stati presentati i materiali in bozza delle Linee guida per il I biennio per tutte le discipline, di area comune e di indirizzo, ad eccezione dell'educazione fisica.
· Licei-Triennio: sono stati elaborati i materiali in bozza delle Linee guida per il triennio per tutte le discipline, di area comune (italiano, matematica, scienze, lingue comunitarie, storia, geografia) e di indirizzo, ad eccezione dell'educazione fisica. I materiali in bozza sono stati presentate ai referenti dei dipartimenti disciplinari delle scuole superiori nel aprile-maggio-giugno 2011 e in successivi incontri di validazione dei prodotti rivisti in analoghi incontri nel settembre 2011.
· Tecnici–Triennio: sono stati elaborati i materiali in bozza delle Linee guida per il triennio per le discipline di area comune (italiano, matematica, scienze, lingue comunitarie, storia, geografia, economia e diritto), ad eccezione dell'educazione fisica. Il materiali in bozza sono stati presentate ai referenti dei dipartimenti disciplinari delle scuole superiori in incontri dedicati svoltisi nel aprile-maggio-giugno 2011 e in successivi incontri di validazione dei prodotti rivisti in analoghi incontri nel settembre 2011.
A partire dalle bozze di Linee guida per il II ciclo, 21 Istituti superiori (Licei e Istituti tecnici e professionali) hanno lavorato con gruppi di docenti alla elaborazione di materiali (Unità di apprendimento, prove di verifica degli apprendimenti, sezioni di Piani di studio di istituto) utilizzando dei voucher formativi nell'ambito di un'azione FSE promossa da Iprase.
Gli esiti dei lavori, unitamente ai feed back sulle bozze di Linee guida per singole discipline serviranno per rivedere le Linee guida tenendo conto delle osservazioni emerse dalle scuole.
Nel 2012 tutto il materiale e le osservazioni dalle scuole verranno riprese con il supporto di esperti interni ed esterni al fine della pubblicazione del testo definitivo delle Linee guida per l'elaborazione dei Piani di studio dell'Istituzione per il II ciclo di Istruzione, I biennio e triennio, per quanto riguarda le discipline di area comune e di indirizzo per i Licei entro Maggio 2012.
Per quanto riguarda le discipline di indirizzo del secondo biennio e del quinto anno dei Tecnici, il riferimento è alle Linee guida nazionali pubblicate dal Miur a gennaio 2012.
Importante è anche il percorso avviato per potenziare e qualificare l'offerta dell'Educazione degli Adulti, con il coinvolgimento degli istituti scolastici attualmente impegnati in questo settore. Quando parliamo di istruzione e di formazione come motori di sviluppo, un ruolo particolarmente importante è proprio quello dell'EDA, come opportunità offerta alle persone per accrescere le proprie competenze di cittadinanza.
Gli impegni
· Aprile 2012: Linee guida del I ciclo di istruzione
· Maggio 2012: Linee guida del II ciclo di istruzione – I e II biennio, V anno – di Licei e Istituti tecnici e professionali
· Marzo 2012: pubblicazione sul sito www.fse.iprase.eu dei materiali prodotti dagli Istituti superiori
· Maggio-Giugno 2012: modellizzazione e redazione finale dei materiali prodotti dalle scuole (progetti FSE) del I e II ciclo di istruzione
INTERNAZIONALIZZAZIONE E LINGUE STRANIERE
Due settori, questi, nei quali la realtà della scuola trentina ha già sedimentato buone prassi e percorsi originali con interventi mirati dalla scuola dell'infanzia agli istituti del secondo ciclo superiore.
L'impegno per questa fase di fine legislatura riguarda il rafforzamento delle competenze linguistiche comunicative di studenti e metodologiche didattiche degli insegnanti, che significa concretamente:
1. revisione della modalità di reclutamento dei docenti CLIL.
E' stato approntato un emendamento alla legge provinciale sulla scuola che introduce l'istituzione dell'albo dei docenti CLIL. Si prevedono due fasi di attuazione: una prima fase specifica per il reclutamento, tramite procedura selettiva decentrata a livello di scuola, di docenti con contratto a tempo determinato, entro una percentuale specifica di organico e con limitazioni di tipo territoriale; una fase più avanzata, analogamente a quella precedente, che però riguarda il reclutamento di docenti con contratto a tempo indeterminato. Per questi ultimi vanno allestite le norme sulla formazione, sulla mobilità e sulla carriera, attraverso appositi regolamento.
2. prosecuzione della formazione dei docenti, anche attraverso progetti di scambio finanziati con i fondi del Fondo Sociale Europeo "Internazionalizzazione delle istituzioni scolastiche e formative" per mezzo di:
scambio di buone prassi, di esperienze, di know how, di modelli metodologici-pedagogici e di modalità di valorizzazione delle lingue straniere nell'ambito dei rispettivi piani di studio/curricoli, anche attraverso la mobilità dei docenti del partenariato;
reti tra scuole di carattere internazionale, finalizzate allo sviluppo e all'innovazione dei processi di insegnamento e di apprendimento delle lingue comunitarie;
modalità di apprendimento interattivo a distanza, anche tramite piattaforme e sistemi tecnologici multimediali, a supporto di docenti e di discenti nell'ottica di costituire comunità di pratica internazionali permanenti;
valorizzazione delle esperienze all'estero in tutto il quinquennio del secondo ciclo di istruzione;
progressiva diffusione (soprattutto tra i giovani) dell'idea che dal possesso di competenze linguistiche possano scaturire vantaggi di tipo culturale, turistico, sociale e professionale, oltre che puramente scolastico;
semplificazione e coordinamento degli scambi tra studenti e scuole;
gestione degli scambi e soggiorni di studenti in forma diretta da parte delle istituzioni scolastiche che lo desiderano, evitando il ricorso ad enti ed associazioni intermediarie ed ottimizzando i costi organizzativi.
3. istituzione del corso di formazione per docenti CLIL dei Licei e Tecnici
La soluzione elaborata nella riunione (UNITN-Lettere, CFI, DIUR) del 3 febbraio 2012 consiste nell'organizzare un corso di formazione in servizio per docenti di disciplina non linguistica della scuola secondaria di secondo grado, di ruolo, aperto anche a docenti della scuola secondaria di primo grado, non "abilitante", tuttavia fornirà dei crediti universitari certificati e, in quanto tali, trasferibili. Un corso, che poi si può adattare facilmente al modello ufficiale del MIUR.
strutturazione del profilo del docente CLIL della scuola primaria, per il relativo percorso di formazione e per le modalità di reclutamento. Di questo aspetto si sta occupando un gruppo di lavoro interno al Dipartimento.
4. estensione alle scuole superiori del protocollo di intesa con il Tirolo per lo scambio annuale e settimanale di docenti.
Sono stati attivati contatti per scambio docenti-studenti tra S. Michele e le scuole gemelle in Austria (Rotholz e Kaufbeuren).
Anche se non è internazionale: discussa l'ipotesi di un protocollo BZ-TN per lo scambio docenti di scuola primaria in zona Ruffré – Caldaro, nell'ambito di un patto territoriale interprovinciale.
VALORIZZAZIONE DEL SISTEMA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE
Per quel che riguarda la valorizzazione del sistema di istruzione e formazione professionale, si sta operando:
· raccordando l'offerta formativa con la domanda di professionalità espressa dal contesto economico e sociale nella definizione del repertorio provinciale delle figure professionali di riferimento delle qualifiche e dei diplomi professionali;
· ridefinendo l'impianto dell'istruzione e formazione professionale in armonia con gli standard nazionali e con il regolamento dei piani di studio dei percorsi del secondo ciclo e della formazione in apprendistato per l'espletamento del diritto-dovere;
· definendo con il Ministero dell'Istruzione Università e Ricerca, di concerto con la Provincia Autonoma di Bolzano, l'apposito anno per l'esame di stato rivolto a coloro che sono in possesso del diploma professionale.
Si sta inoltre operando per sviluppare il sistema dell'Alta Formazione Professionale come formazione terziaria non accademica equiparata all'Istruzione Tecnica Superiore (ITS) nazionale. In tal senso si sta:
· Analizzando e valutando il modello dell'AFP trentina anche con riferimento all'avvio dei percorsi ITS a livello nazionale
· Costruendo un repertorio provinciale delle figure di tecnico superiore di riferimento ai percorsi di AFP, correlate agli standard minimi definiti per le figure nazionali degli ITS
· Verificando il fabbisogno e definendo le figure professionali nelle aree dell'automazione industriale, della ristorazione e della grafica, con riferimento agli standard minimi delle figure nazionali degli ITS
· Raccordando il sistema dell'Alta formazione professionale trentina con l'evoluzione e gli sviluppi dell'attuazione a livello nazionale degli ITS e con le Fondazioni che stanno avviando i percorsi nelle aree professionali realizzate in provincia.
SCUOLA DELL'INFANZIA
Sul fronte della scuola dell'infanzia occorre ricordare che il corrente anno scolastico ha portato delle significative novità sul piano delle risorse di personale assegnate alle scuole. La flessibilizzazione nell'assegnazione di personale alle scuole a sezioni ridotte ha consentito di disporre di risorse aggiuntive per le scuole con situazioni di complessità, con ampi spazi da pulire e per favorire gli ingressi a gennaio dei bambini prossimi al compimento del terzo anno di età. Un intervento di flessibilizzazione di non rilevanti dimensioni che ha però reso possibile avviare un percorso senza la necessità di un incremento non sostenibile delle risorse finanziarie a disposizione. In particolare la possibilità di dare risorse aggiuntive per gli ingressi di gennaio ha consentito a ben undici realtà scolastiche locali di accogliere bambini liberando posti nei servizi per la prima infanzia e nelle relative liste di attesa.
Una valutazione ad anno scolastico avviato sulla sostenibilità organizzativa dei nuovi parametri attuata con la Federazione provinciale scuole materne e, per le scuole provinciali, con i coordinatori pedagogici dei circoli di coordinamento ha dato esito ampiamente favorevole sia sulla tenuta funzionale delle scuole a sezioni ridotta sia sull'ingresso di bambini a gennaio con il potenziamento della scuola con insegnanti e operatori d'appoggio in misura proporzionale alla consistenza del gruppo di nuovi bambini in ingresso.
L'esperienza avviata proseguirà nel prossimo anno scolastico 2012/2013. L'intendimento dell'amministrazione, anticipato anche alle parti sociali, è dunque quello di proseguire a ricercare risposte diversificate a situazioni scolastiche tra loro diverse utilizzando le complessive risorse già a disposizione del sistema della scuola dell'infanzia.
Permane la questione generale attinente l'insegnamento delle lingue straniere nella scuola dell'infanzia che ancora incontra difficoltà ad essere attuato dalle insegnanti della scuola per essere affidato piuttosto a collaborazioni esterne. Tutti riconosciamo l'importanza di favorire un precoce accostamento dei bambini, nella fascia di età tre/sei anni, alle lingue europee e incrementarne la diffusione attraverso la realizzazione di specifici programmi formativi per insegnanti finalizzati all'acquisizione delle certificazioni linguistiche e la sperimentazione didattica a carattere innovativo. Per questo nel corso del 2012 dovremo dedicare uno specifico approfondimento tra i soggetti istituzionali che consenta di individuare forme e modi per favorire una maggiore partecipazione del personale insegnante alle iniziative di formazione e aggiornamento nonché ai percorsi di certificazione dei gradi di conoscenza linguistica.
Anche sulla formazione del personale negli ambiti generali è sempre più importante una riflessione dei vari soggetti istituzionali coinvolti. La formazione rappresenta, infatti, una potente leva per incidere sui cambiamenti del sistema scuola infanzia. Riflettere sul tema formazione significa infatti ragionare su quali competenze investire per il futuro, su quali forze di pensiero introdurre nel sistema, su quali miglioramenti apportare e su quali effettive ricadute attendersi. È uno di quei temi che consente di ritrovare il senso di un servizio specie quando all'orizzonte si profilano cambiamenti inseriti in un quadro di evoluzione complessiva della società, del pensiero e della politica nel suo significato più ampio.
In allegato l'audiointervista con l'assessore Dalmaso
Fotoservizio e filmato a cura dell'Ufficio Stampa
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