Centrato sul grado di soddisfazione - o meglio, di insoddisfazione - dei cittadini in riferimento ai servizi di assistenza, ma anche di vitto, alloggio e igiene erogati dagli ospedali italiani, il servizio passa in rassegna la quantità di utenti "scontenti" ricordando che a Trento la percentuale è "solo" del 5,2 per cento, meglio insomma di tutte le altre regioni italiane.
"E' una notizia sicuramente confortante - commenta l'assessore Ugo Rossi - che premia la costante attenzione del Governo provinciale e dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari verso la qualità del servizio, la cura organizzativa e la massima attenzione verso i naturali destinatari di ogni buona politica sanitaria, vale a dire i cittadini. Spiace solo che in un altro passaggio dell'articolo non si spieghino bene gli specifici meccanismi che regolano la spesa sanitaria nelle Province autonome, tanto di Trento quanto di Bolzano. Mi riferisco al fatto che moltissimi continuano ad ignorare che noi non partecipiamo al riparto del fondo nazionale e che tutte le spese per la salute dei nostri cittadini e dei nostri ospiti sono sostenute dalle tasse pagate dai trentini. Parlare di deficit quindi è assolutamente improprio perché il conteggio da cui risulta il deficit è solo teorico e virtuale".
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