Il progetto "Sacrificio" consisteva nella produzione di uno spettacolo capace di affrontare temi urgenti, di coinvolgere fin dalle prime fasi tanti enti e tante persone (soprattutto giovani), facendo lavorare fianco a fianco professionisti e amatori, affinché tutta la comunità potesse essere chiamata a dare un apporto attivo alla produzione di cultura. Lo stesso Giacomo Sartori ha curato la trasposizione dal romanzo alla drammaturgia, collaborando con i registi Elena Galvani e Jacopo Laurino. Ne è nata una trama che racconta di un gruppo di ragazzi sbocciati in una valle secondaria del Trentino. Un Trentino meno conosciuto di quello dei dépliants turistici, più oscuro, affascinante, intriso di una sua grandiosità tragica e primordiale, in cui le vicende quotidiane assumono l'aria di un mito arcaico per sfociare in una tragedia, questa volta tutta moderna. "Ma il messaggio positivo - è stato detto in apertura di serata - non viene dalla storia, ma dal modo di raccontarla o, meglio, di costruirla e che ha saputo raccogliere tante adesioni".
"La partecipazione, specie dei ragazzi - ha confermato Pacher - è di fatto il valore aggiunto di questa iniziativa. È ben vero che il concetto di rete è diventato spesso un luogo comune, ma qui abbiamo la dimostrazione che queste cose funzionano solo quando sul tavolo si mescolano tanti ingredienti, come una idea intrigante unita alla capacità di mettervi attorno tanti interlocutori, pubblici e privati. Vista l'aria che tira, l'aver raccolto anche queste ultime adesioni è un bel segnale: indica che anche chi fa impresa ha intravisto in questo progetto qualcosa di interessante".
Sullo sfondo, insomma, un messaggio che va oltre l'ambito culturale: "Il sistema provinciale - ha aggiunto Pacher - non deve essere visto se non come qualcosa che socchiude una porta, realizza delle condizioni favorevoli, dice "si può fare" senza però sostituirsi a quelli che devono essere i veri protagonisti. Non diamo garanzie, né vogliamo assumere funzioni ortopediche perché i progetti veri devono saper camminare con le proprie gambe. È una sfida che penso possano vincere in particolare i giovani, forse meno condizionati dagli schemi dai quali stentiamo ad uscire".
Fra il pubblico i rappresentanti degli enti e delle associazioni che hanno aderito al progetto: il Coordinamento Teatrale Trentino, la Co.F.As., il Centro Servizi Culturali Santa Chiara, il Sistema Bibliotecario trentino, Slow Food, il Wwf, l'Associazione Trentina per la Sclerosi Multipla, le Casse Rurali Trentine, la Federazione dei Cori del Trentino, il Museo delle Scienze, l'Associazione provinciale dei Club Alcologici territoriali, Melinda, Montura, nonché i Comuni di Ala, Borgo, Mezzolombardo, Rovereto, Taio, Tesero, Tione.
Fotoservizio e filmato a cura dell'Ufficio stampa -