Nel rispetto di quanto disposto dal vigente Dpcm, la Provincia ritiene, dunque, opportuno fornire indicazioni atte a uniformare e implementare - secondo criteri di gradualità, proporzionalità, fattibilità e beneficialità – misure di sicurezza e procedure operative utili ai gestori delle Rsa per disciplinare al proprio interno le procedure di accesso in struttura e interazione fra residenti vaccinati e familiari con modalità meno restrittive rispetto a quelle attualmente in uso e più vicine all’affettività normale. Dal primo maggio, dunque, pur con alcune raccomandazioni sarà possibile riabbracciare i familiari. “C’è grande soddisfazione e felicità nel poter ripristinare le visite, è un atto che ve nell’ottica di un parziale ritorno alla normalità, dovuto anche al fatto che la grande maggioranza degli ospiti e degli operatori delle Rsa sono vaccinati – sottolinea l’assessore provinciale alla salute, Stefania Segnana - Si tratta di una novità che ci fa guardare con maggior fiducia al futuro e che almeno in parte restituisce un po’ di normalità a una parte della comunità trentina come gli anziani che ha pagato un prezzo altissimo in questa pandemia”.
Ad oggi è stata somministrata la vaccinazione anti-Covid al 92% dei residenti nelle Rsa trentine (l’84% di essi ha anche ricevuto la seconda dose quando prevista). Questi numeri sommati alle persone guarite da meno di tre mesi dalla diagnosi iniziale consentono di giungere ad una protezione immunitaria pressoché totale tra gli ospiti delle Rsa trentine. Da settimane i casi di ospiti positivi al Covid sono sporadici e non si sono più registrati casi di malattia in forma grave. Inoltre, anche molti operatori (circa l’80%) sono stati vaccinati. In considerazione di tale situazione, è arrivata la decisione di riaprire le Rsa alle visite dei familiari.