Lunedì, 21 Dicembre 2015 Comunicato 3207

La Giunta provinciale incontra i dirigenti per gli auguri natalizi
Rossi: “La nostra classe dirigente ha le carte in regola per affrontare il cambiamento”

“Dovete continuare a sentirvi la classe dirigente di un territorio davvero “speciale” che dentro un mondo sempre più piccolo e globale è chiamato ad affrontare sfide di grande complessità”. Con queste parole il governatore del Trentino Ugo Rossi ha salutato nel pomeriggio i dirigenti della Provincia, nel corso del tradizionale incontro per lo scambio degli auguri in vista delle prossime festività. Rossi, che era accompagnato da parte della Giunta provinciale e dal direttore generale della Provincia Paolo Nicoletti, ha ringraziato la dirigenza per la qualità e la professionalità dell’impegno mostrato in questo 2015 in favore della comunità trentina, con l’obiettivo di rilanciare lo sviluppo e di continuare a garantire la coesione sociale. “Tutti noi ci troviamo a lavorare in condizioni di grande particolarità – ha detto Rossi – perché di fatto abbiamo le competenze di un piccolo stato, che deve trovare un equilibrio fra centro e periferia, fra regole europee e nazionali e la necessità di sostenere il proprio sistema economico".

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“Come può un piccolo territorio funzionare ed essere utile, al tempo stesso, ai propri cittadini, all’Europa e all’Italia. E’ questo il tema principale che dobbiamo affrontare" ha spiegato Rossi, che ha ricordato l’impegno, assunto in ambito Euregio, di realizzare una scuola di alta formazione post universitaria per formare quadri amministrativi con un approccio europeo.

“Dobbiamo essere in grado di dare ai nostri cittadini e alla comunità, tutti gli strumenti possibili per affrontare queste sfide e sono convinto che la nostra classe dirigente abbia le carte in regola per svolgere questo compito, perseguendo la strada dell’innovazione, che la nostra Autonomia ha sempre saputo cogliere”. 

“Credo che per raccontare questo 2015 – ha detto Paolo Nicoletti – si possa usare il sostantivo “protagonismo”, perché dopo un avvio di legislatura sicuramente complesso e difficile, abbiamo saputo rimboccarci le maniche e rimetterci in gioco, ragionando su nuovi paradigmi ed impegnandoci al massimo per interpretare la fase di grande trasformazione che stiamo vivendo”.

(fm)


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