I settant'anni dell'Asat sono settant'anni di cultura dell'ospitalità, una storia radicata che ha accompagnato la stessa storia dell'Autonomia del Trentino. Da qui è partito il governatore Rossi nel suo saluto, portato a nome della Giunta provinciale e dell'intera comunità trentina, agli albergatori riuniti oggi al Teatro Sociale di Trento. Un appuntamento "utile per ricordare a tutti chi sono i nostri albergatori, imprenditori impegnati ogni giorno a far crescere le proprie aziende e l'attrattività di questo territorio, ma al tempo stesso costruttori di quella autonomia speciale che è fondata sulla capacità di produrre da sé le ricchezze necessarie per alimentare il bilancio pubblico". Un anniversario, ha poi aggiunto il presidente, ringraziando per l'apporto che hanno dato e stanno dando allo sviluppo di questo comparto l'attuale assessore al turismo, Dallapiccola, ed il predecessore Mellarini, utile "per fare capire quanto vale il sistema turistico, anche come traino di altri settori economici, e per ricordare che cosa abbiamo cercato di fare assieme in questi anni e che cosa dobbiamo cercare di fare in futuro per compiere un ulteriore salto di qualità".
All'assemblea celebrativa di Asat, Rossi ha però voluto lanciare anche un altro messaggio, che tocca direttamente le corde anche di un certo modo di essere dei trentini che li vede quasi rinunciatari a dichiarare la propria soddisfazione per i risultati raggiunti: "C'è quasi un senso di eccessivo rispetto nel dichiarare il nostro ottimismo, nel dire che questo settore va bene, che nel turismo abbiamo numeri record. Non dobbiamo avere timore di dichiarare che siamo un territorio di successo e che siamo soddisfatti di come vanno le nostre stagioni turistiche. E dobbiamo essere consapevoli che le positività sono maggiori rispetto alle criticità".
Nel suo intervento, Rossi ha poi toccato anche altri temi - l'internazionalizzazione; il sostegno alle infrastrutture come gli impianti di innevamento programmato che hanno ora acquisito il valore di pubblica utilità; gli investimenti attivati dalla Provincia sulla formazione, da agganciare in modo più strutturato al mondo del lavoro, e sul trilinguismo al fine di aumentare la competitività territoriale e dunque anche del suo sistema turistico; l'attività di promozione del brand Trentino. E proprio sul "fattore identità" il governatore Rossi ha voluto lanciare un secondo messaggio forte: "Gli investimenti, che vanno aumentati, sono legati alla necessità di essere riconoscibili dentro un posizionamento di alto livello, in tutto il mondo il nome del Trentino deve essere associato all'immagine di un territorio straordinariamente bello, sicuro e con una elevata qualità della vita. Quando promuoviamo il Trentino dobbiamo essere naturalmente certi di poter contare su un prodotto turistico di qualità, ma quando abbiamo questo il nome e il brand del Trentino deve essere reso visibile."
Ottimista si è dichiarato anche l'assessore Dallapiccola ("Siamo proiettati in un futuro che con cautela possiamo definire roseo"), che ha ribadito l'utilità della tassa di soggiorno: "Nonostante la contrazione di risorse, possiamo ancora contare per la promozione turistica su una capacità di investimento pari a 40 milioni di euro, 15 dei quali provengono dalla tassa di soggiorno, una cifra record che spiega la capacità di reagire degli albergatori".