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“L’accordo sottoscritto segna un passo importante nel percorso di collaborazione tra l’Ateneo, le Forze dell’ordine e la Magistratura» ha spiegato il rettore Collini nell’illustrare i contenuti del protocollo. “Nel mettersi al servizio di obiettivi comuni di grande rilevanza per la cittadinanza, come la tutela della sicurezza e il contrasto all’illegalità, la ricerca scientifica può offrire un contributo originale e importante”.
“La lotta alla criminalità organizzata si può e si deve vincere anche con l’innovazione. Coniugando scienze criminologiche con informatica, matematica, statistica e altre discipline è possibile non solo automatizzare molte delle funzioni di analisi delle informazioni, che normalmente verrebbero eseguite manualmente con grande dispendio di energia, ma anche ideare e realizzare straordinari strumenti investigativi”, ha aggiunto il procuratore Raimondi.
A illustrare i contenuti e obiettivi dell’accordo di cooperazione istituzionale è stato Andrea Di Nicola, professore associato in criminologia nel Dipartimento ‘Facoltà di Giurisprudenza’. Un primo filone riguarda l’analisi avanzata di dati, strutturati e non strutturati, pubblici e privati, anche l’incrocio con dati di fonti diverse per indentificare trend e segnalare anomalie. Si parla della creazione di strumenti per rendere più efficaci ed efficienti i controlli, ad esempio, su finanziamento del terrorismo, riciclaggio, transazioni monetarie, e movimenti di automezzi.
Un altro fronte è l’esplorazione passiva e attiva di ambienti virtuali (come social network, forum, siti di e-commerce) e l’analisi avanzata di dati online da parte di ricercatori esperti, anche supportati da avanzati sistemi di intelligenza artificiale. Anche sul dark web. Qui la ricerca è chiamata a supportare l’attività investigativa sul traffico di esseri umani, sul mercato degli stupefacenti, sulla commercializzazione illecita di prodotti contraffatti, oli minerali, sigarette di contrabbando e altro.
Il terzo ambito si riferisce alla creazione di strumenti innovativi per potenziare le attività di controllo sui carichi degli automezzi e dei container, per il pedinamento e l’ascolto. L’obiettivo è identificare carichi nascosti di droga, armi, migranti e sigarette di contrabbando e verificare la reale provenienza dei prodotti attraverso tecnologie a microonde, trasportabili e facili da usare, nonché migliorare le attività di pedinamento e ascolto attraverso droni e strumenti innovativi.
Infine, la task force istituzionale si occuperà della definizione avanzata delle reti criminali e di finanziamento al terrorismo. Combinando alte competenze, studi di rete (social network analysis) e altri tipi di analisi (come quelle spaziale e statistica e quella affidata a ricercatori esperti) si punta a comprendere le dinamiche dei gruppi criminali e le loro modalità di finanziamento e a ricostruire i patrimoni dei singoli associati in associazioni a delinquere e associazioni mafiose, mettendo quindi in campo migliori azioni di prevenzione e di contrasto.