
Saranno oltre 4.000 i beneficiari in Trentino del reddito o della pensione di cittadinanza, per un volume di risorse stimato di circa 10 milioni di euro che verranno quindi "risparmiati" dalla Provincia. Ulteriori 3 milioni saranno risparmiati dall‘introduzione del requisito dei 10 anni di residenza per poter godere dei benefici. “Vogliamo comunque mantenere - spiega Fugatti - gli attuali livelli di reddito garantiti ai nostri cittadini con più di dieci anni di residenza. Conseguentemente, per circa 1.200 beneficiari provvederemo ad integrare il reddito di cittadinanza con l'assegno unico provinciale”. Secondo le stime la Provincia dunque continuerà ad erogare l'assegno unico a circa 4.900 nuclei che non beneficeranno del reddito di cittadinanza per una spesa complessiva di circa 11 milioni di euro.“Il ringraziamento per questo risultato - spiega Fugatti - va al Governo Lega/5s che ha accettato la proposta della Provincia di Trento e di quella di Bolzano, al Ministro Fraccaro, che si è adoperato in tale senso, e alla delegazione parlamentare trentina e sudtirolese che, in modo collegiale, ha operato fin dall’inizio. L‘approvazione dell’emendamento segue l‘approvazione della norma provinciale delle scorse settimane e garantisce un percorso complementare tra le norme provinciali e nazionali così come la giunta fin dall’inizio aveva impostato, permettendo così di risparmiare circa 13 milioni di euro annui dal 2020, che saranno investiti in altre priorità utili alla comunità trentina”.