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Lenzi è un esempio di come i "brasiliani trentini" non siano solo i depositari di un'identità che oltreoceano si è conservata e anzi forse rinvigorita, nonostante dalle prime emigrazioni siano passati 140 anni, ma possano anche costruire nuovi "ponti", specie sul piano economico. Nato e cresciuto in Brasile, Lenzi ha studiato all'Università di Trento, alla fine degli anni '90, come altri discendenti di emigrati trentini, grazie ai programmi di interscambio sostenuti dalla Provincia autonoma. Rientrato in Brasile, ha deciso di mettere le sue competenze al servizio delle imprese trentine che intendessero misurarsi con la sfida rappresentata dal grande mercato del suo paese. Assieme ad altri giovani professionisti, come Anderson Sartori, anch'esso ex-borsista dell'ateneo trentino, è oggi un referente indispensabile per chi voglia esportare a Santa Catarina e negli stati limitrofi, dove peraltro la presenza degli oriundi trentini e' molto forte. Provincia e Trentino Sviluppo da tempo "spingono" per una maggiore internazionalizzazione del sistema economico trentino, in campi come quello dell'edilizia sostenibile (serramenti, legno e materiali innovativi, risparmio energetico, uso di fonti rinnovabili e così via). Nel 2014 e' stata anche organizzata una missione economica a Santa Catarina, a cui hanno partecipato 16 imprese. Mentre nei giorni scorsi la delegazione guidata dal presidente Rossi ha firmato con il governo dello Stato un nuovo memorandum di intesa, e Dolomiti energia un accordo con il "gigante" della produzione e distribuzione di energia idroelettrica Celesc (Santa Catarina produce circa il 25% del totale dell'idroelettrico del paese).
Ma che cosa ci vuole, per venire in Brasile? E, soprattutto, quali sono i fattori competitivi che le imprese trentine possono mettere in campo? All'incontro, organizzato presso la struttura di Trentino Export a Rio dos Cedros, imprenditori trentini e brasiliani hanno dato risposte interessanti. Secondo Lenzi "se dovessimo sintetizzare, in primo luogo diremmo la qualità. E poi la serietà e l'affidabilità. In Trentino ci sono aziende che operano in nicchie di mercato molto appetibili per il mercato brasiliano. Fanno prodotti eccellenti e lo fanno con la serietà tipica trentina. A Santa Catarina ci sono aziende brasiliane interessate alle partnership. Importano, a volte riassemblano, e portano il prodotto al consumatore. Queste imprese a loro volta hanno creato posti di lavoro, anche per noi trentini di quarta o quinta generazione, che continuiamo ad amare il Trentino, ma che vogliamo anche fare bene qui, nel nostro paese".
"Gli esempio che abbiamo visto a Rio dos Cedros - sottolinea il presidente Rossi - sono molto incoraggianti. Bisogna dare fiducia alle aziende trentine che vogliono aprirsi maggiormente ai mercati mondiali e la Provincia certamente lo farà. Il fattore indispensabile mi pare continui ad essere quello umano. I contatti diretti rimangono fondamentali anche nell'era di internet. Per questo è importante portare le imprese brasiliane in Trentino e quelle trentine in Brasile. Per questo, soprattutto, è importante poter contare su persone che svolgono un ruolo di intermediazione con competenza e passione".
Le aziende trentine che hanno oggi una base a Rio Dos Cedros sono: Roverplastik, Sicor, Cogi, Gasperotti, Metalife, Maetro, Gpi, Verinox, Prime tech, Vetri speciali, Sartori Ambiente, Bake industry. -