Venerdì, 18 Settembre 2015 - 02:00 Comunicato 2299

ROSSI AI DIRIGENTI PUBBLICI: SAPPIATE ESSERE PROTAGONISTI DEL CAMBIAMENTO

Questo pomeriggio secondo seminario del ciclo dedicato al nuovo management pubblico

Senso di appartenenza, responsabilità, competitività, merito ma anche un nuovo slancio verso l'innovazione, con un occhio di riguardo ai risultati. Ha usato queste "parole chiave" il governatore del Trentino, Ugo Rossi, rivolgendosi questo pomeriggio ad un nutrito pubblico di dirigenti della Provincia e delle altre società pubbliche riuniti nella sala di rappresentanza del Palazzo della Regione per il secondo appuntamento del ciclo "Un nuovo management pubblico come leva per lo sviluppo".
Tema dell'incontro di oggi, che ha registrato tra gli altri gli interventi di Ilvo Diamanti, Luciano Hinna, Nadio Delai, Giovanni Cristiano Gori e Cristiano Vezzoni, con il coordinamento di Antonio Schizzerotto, era "Società, complessità, inclusione".-

"Atteggiamento inclusivo - ha commentato Rossi - è propensione ad accogliere qualcosa di diverso, e per essere reale deve produrre anche un po' di disagio. Quanto alla complessità, occorre propensione a capirla ed analizzarla, con una grande apertura di orizzonti. È lo scopo di questi seminari - organizzati da TSM, direzione generale e dipartimento al personale che ringrazio - e che permettono di rilanciare alla classe dirigente pubblica una sfida che chiede la piena consapevolezza che un cambiamento è in atto e non possiamo non tenerne conto. Perché ce lo chiedono prima di tutto i cittadini".
Accanto a questa, un'altra consapevolezza, per una classe dirigente che sappia essere leva per lo sviluppo "perché una società competitiva sa anche essere inclusiva".
Certo, i tempi che stiamo affrontando sono complessi ed il rapporto con le risorse che non sono più quelle di un tempo obbliga ad associare parole come responsabilità a competizione, coraggio e merito, unite ad un continuo stimolo a produrre concretezza, a non perdere di vista l'obiettivo che non deve essere offuscato da procedure che se andavano bene in passato oggi possono apparire superate.
Di qui la riflessione sulle peculiarità del "sistema trentino' che, assieme al resto delle realtà "speciali" subisce una stagione del tutto opposta a quella del federalismo. "Dobbiamo riuscire a comunicare - ha concluso Rossi - che non funziona l'equazione secondo la quale i problemi dell'Italia discendono dai territori accusati di sperpero. Sappiamo benissimo che i conti del nostro Paese devono essere risanati, ma senza il senso di appartenenza, la responsabilità e la stessa partecipazione dei cittadini non penso potranno arrivare soluzioni durevoli.
Lo diciamo da Trento, per lanciare un piccolo messaggio: non si abbandoni l'idea che responsabilizzare chi sta più vicino ai problemi dei cittadini può produrre risultati probabilmente migliori. La nostra storia sta a dimostrare proprio questo". (gp)
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