La riqualificazione energetica degli edifici si attua attraverso una serie di interventi volti principalmente:
· al contenimento della dispersione termica (isolamento dell'involucro);
· alla realizzazione di interventi con tecnologie innovative ad alta efficienza energetica (caldaie, raffrescamento, impiantistica...);
· alla realizzazione di sistemi di produzione energetica rinnovabile (fotovoltaico, solare termico, geotermia...);
· al telecontrollo del funzionamento impiantistico;
· alla gestione e all'uso razionale dell'energia.
In particolare, con l'effettuazione degli interventi di riqualificazione si vorrebbe favorire la "virtuosità" di alcune scelte: vi è, oggi, la piena consapevolezza che, a causa della difficile congiuntura economica, è necessario fare importanti tagli sul versante della spesa pubblica. E se non si vogliono tagliare le spese per l'erogazione dei servizi essenziali per i cittadini, l'unica strada alternativa percorribile, soprattutto sul versante della spesa corrente, è quella di valorizzare nuovi modi di operare e, soprattutto, di gestire le risorse disponibili improntate alla sostenibilità, all'efficienza ed all'economicità. Una metodologia di azione intelligente e concreta è – indubbiamente – quella di tagliare la "bolletta energetica" e, per far questo, occorre effettuare oculate scelte di riqualificazione energetica sugli edifici pubblici con particolare riferimento a quelli che comportano maggiori consumi energetici (cioè: uffici, strutture sanitarie e scuole).
Una metodologia che, in questo settore, si è rivelata assai interessante consiste nel far proporre la soluzione (cioè l'individuazione degli interventi in concreto da realizzare sull'immobile) alle stesse imprese che partecipano alle gare bandite dalle amministrazioni proprietarie di immobili, trattandosi di soggetti che hanno già accumulato un'esperienza specifica: in questo modo l'offerta non verrebbe valutata unicamente sotto il profilo economico, ma anche nella "bontà" della soluzione progettuale proposta e nei conseguenti riflessi in termini di contenimento energetico e prospettive di risparmio.
Ma esiste anche un secondo, ulteriore, importante profilo innovativo che attiene al coinvolgimento delle imprese offerenti.
La contrazione delle risorse finanziarie, infatti, rende sempre più problematico, per l'ente pubblico, poter finanziare gli interventi: il rischio più grave, dunque, è che proprio gli interventi di riqualificazione energetica, pur interessanti in una prospettiva di contenimento di spesa nel medio-lungo periodo ma che non sono – di per sé – essenziali in termini strettamente funzionali, non possano essere attivati per assenza di risorse immediate.
L'idea, allora, è in buona sostanza quella di reperire risorse finanziarie attraverso lo stesso investimento. Infatti, se la scelta progettuale è valida, significa che sin dal primo anno dopo l'intervento sull'immobile si possono attendere dei risparmi sulla bolletta energetica: ebbene, una parte di questo risparmio andrà a beneficio immediato dell'ente ed un'altra parte andrà a rimborsare la quota di capitale che lo stesso realizzatore metterà a disposizione ricorrendo a mutui erogati dal sistema bancario.
Anche questo processo sarà favorito dalla Provincia che ha, oggi, approvato una deliberazione unitamente ad uno schema-tipo di convenzione con il quale intende promuovere la costituzione di fondi da parte del sistema creditizio con tassi e condizioni contrattuali definite in tale convenzione.
Infatti, le risorse finanziarie utilizzate per la realizzazione dell'intervento non vengono versate dall'ente pubblico proprietario dell'immobile, se non per una quota parte, ma sono risorse recuperate sotto forma di risparmio energetico "in bolletta" conseguente alla riqualificazione energetica dell'edificio, trasferite al soggetto realizzatore e finalizzate al rimborso del capitale utilizzato per finanziare l'intervento.
Nello specifico, gli elementi caratterizzanti il progetto di riqualificazione energetica sostenuto dalla Provincia possono essere così sintetizzati:
- è prevista la costituzione, da parte di banche e altri soggetti del sistema finanziario, di fondi da destinare a favore dei soggetti realizzatori degli interventi (imprese, artigiani, ecc,..) che devono provvedere alla realizzazione e gestione degli interventi. per la quota non coperta finanziamento pubblico;
- per l'anno 2012 è prevista la concessione di un contributo all'ente pubblico proprietario dell'immobile da parte della Provincia pari al 20% (percentuale che si riduce al 10% per gli interventi realizzati su immobili di aziende speciali e di società in house che gestiscono servizi pubblici degli enti locali) rispetto ad una spesa massima ammissibile di 1 milione di euro;
- gli interventi devono essere finanziati per una quota di norma non inferiore al 10% dal soggetto realizzatore con risorse proprie ed eventualmente per un quota dall'ente pubblico committente al fine di assicurare la sostenibilità dei progetti oltre che immediate ricadute in termini di riduzione della spesa corrente sul bilancio dell'ente stesso;
- alla restante parte della spesa per la realizzazione dell'intervento (di norma pari al 70% dell'investimento) provvede sempre il soggetto realizzatore attraverso il ricorso a finanziamenti a valere sui fondi costituiti dalle banche e da altri soggetti del sistema finanziario alle condizioni previste dallo schema di convenzione adottato oggi.
Significativi i benefici attesi dal progetto:
- stimolo alle azioni per il risparmio energetico e per lo sviluppo dell'edilizia sostenibile;
- leva di sviluppo per la complessiva filiera produttiva del settore (professionisti, utilizzo di nuove tecnologie, interventi costruttivi e di riqualificazione energetica);
- sviluppo del know-how del territorio;
- coinvolgimento del capitale privato nel finanziamento degli interventi;
- risparmi di gestione per gli enti pubblici;
- sostegno in funzione anticongiunturale alle imprese del settore;
Per l'anno in corso sono già stati programmati rilevanti apporti da parte del settore bancario locale:
· MedioCredito Trentino-Alto Adige: 20 milioni
· UniCredit: 20 milioni.
Pure il sistema del credito cooperativo ha assicurato la mobilitazione di risorse nell'ordine di 20 milioni. -