Alla cerimonia hanno preso parte l'assessore provinciale alla cultura, rapporti europei e cooperazione, Franco Panizza, il vescovo di Trento Luigi Bressan; l'assessore alla cultura di Riva del Garda Maria Flavia Brunelli; il sindaco di Asiago Andrea Gios; Giorgio Giglio della Banca di Trento e Bolzano; Roberto Pellegrini, presidente di Riva del Garda Fierecongressi SpA; Gianluca Dall'Olio di Federcaccia; Lorenzo Baratter del Museo degli usi e costumi della gente trentina; Osvaldo Dongilli dell'associazione Ars Venandi. Inoltre Giorgio Iacobone, questore di Trento; Giampaolo Sassudelli, presidente dell'associazione cacciatori trentini; Claudio Molinari, senatore della Repubblica ed ex sindaco di Riva del Garda; Luigi Olivieri, presidente della Comunità di Valle delle Giudicare.
La premiazione è stata introdotta da uno spettacolo del gruppo teatrale EOS di Bolzano dal titolo "I passi di Mario Rigoni Stern", con letture espressive tratte dalla letteratura dell'autore, a cura di Mara Da Roit e Pierpaolo Dalla Vecchia, con musiche composte ed eseguite da Emanuele Zottino e per la regia di Lorenzo Merlini; dopo il buffet, a base dei piatti tipici dell'Alto Garda, la serata è entrata nel vivo con la cerimonia di conferimento del premio che – presentata da Alessandro Anderloni – ha preso avvio alle ore 21; e nel corso della quale è stato proiettato un video in omaggio a Mario Rigoni Stern realizzato da Margherita Detomas, prima degli interventi delle autorità. In conclusione la lectio magistralis del professor Pier Paolo Viazzo dell'Università di Torino e la lettura di alcuni brani del romanzo vincitore, quindi la presentazione dell'autore, che ha dialogato con il presentatore e con lo scrittore Eraldo Affinati, e la consegna del premio, per mano del presidente del comitato Alberico Rigoni Stern.
Durante la serata Pier Paolo Viazzo, antropologo dell'Università degli Studi di Torino, nel corso della sua lectio magistralis ha ricordato di aver conosciuto Rigoni Stern nell'ambito del Premio Itas del libro di montagna del 1991, vinto proprio dall'antropologo piemontese con il volume Comunità alpine. Nella sua lectio, Viazzo ha presentato i risultati di alcuni studi condotti sulle Alpi piemontesi, che restituirebbero un'immagine ben diversa delle Alpi e delle genti alpine: "Fino alla metà dell'Ottocento le popolazioni alpine erano più alfabetizzate di quelle delle pianure adiacenti. Erano proprio le località più in alto a essere più prospere, più aperte verso il mondo. Ciò significa che, un tempo, le Alpi erano assai diverse e che la società alpina non è sempre stata immutabilmente uguale a se stessa. I rapporti tra montagna e pianura si sono ribaltati verso la fine del diciannovesimo secolo, è stata la modernizzazione ad aver impoverito la montagna".
Alojz Rebula (pronuncia: Àlojz Rebùla) ha dialogato con lo scrittore e membro della giuria Eraldo Affinati e con il presentatore della serata Alessandro Anderloni. Rebula ha raccontato la genesi di Notturno sull'Isonzo, romanzo scritto originariamente in sloveno: "Don Filip Tercelj (il protagonista del libro, ndr) non l'ho conosciuto. Un giorno trovai un libricino sul mio tavolo di lavoro, lo lessi e rimasi frastornato dal destino tragico di questo prete". L'autore ha poi raccontato la sua esperienza al tempo della guerra: "Mio padre decise di non prendere la camicia nera. Mio fratello fu arruolato e venne mandato in Abruzzo. Il Fascismo, nei confronti delle minoranze tra cui quella slava, ebbe un'attitudine di genocidio culturale, di annientamento di tutte le espressioni della popolazione, dalla stampa alla lingua, similmente alla situazione dell'Alto Adige. L'unica rimasta fuori è stata la Chiesa", ha detto l'autore, fortemente cattolico. Rebula ha poi confessato di "credere possibile il ritorno dei totalitarismi. Anzi – ha aggiunto – nel romanzo che sto scrivendo ora stanno ritornando. Spero che la provvidenza ci riservi interventi appropriati a questa situazione tragica del mondo".
A fine serata l'autore ha ricevuto dalle mani di Alberico Rigoni Stern, presidente del comitato del premio e figlio di Mario Rigoni Stern, una medaglia ad opera dello scultore Pino Guzzonato, raffigurante il volto di Rigoni Stern e un'upupa, e un assegno di 10 mila euro; "Un'iniziativa – ha detto Rebula al comitato promotore – che fa onore alla cultura italiana. Grazie per la simpatia dimostrata a questo povero professore in pensione". (mc) -
La cerimonia sabato sera a Riva del Garda, con l'assessore provinciale alla cultura Franco Panizza
RIGONI STERN: PREMIATO IL CAPOLAVORO DI ALOJZ REBULA
"Il capolavoro di Alojz Rebula sul coraggio e la determinazione di chi ha sacrificato la propria vita per difendere la dignità umana" e il premio ad "un autore che con la sua opera rappresenta, nel contesto culturale poliglotta che fa riferimento all'arco alpino, un'espressione particolarmente significativa del territorio e delle sue genti, cogliendo in maniera approfondita il messaggio del premio intitolato a Mario Rigoni Stern e inteso a perpetuare i valori di fratellanza tra i popoli, di rispetto dell'ambiente, di umanità alpina. Un messaggio che per il futuro dell'Europa risulta particolarmente attuale e di stimolo per le giovani generazioni". Sono le motivazioni con cui la giuria del premio Mario Rigoni Stern per la letteratura multilingue delle Alpi, sezione narrativa, ha individuato nel romanzo "Notturno sull'Isonzo" (edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo, MI, 2011) dello scrittore triestino di madre lingua slovena Alojz Rebula il vincitore della prima edizione del premio, la cui cerimonia di conferimento si è svolta nella serata di sabato 31 marzo a Riva del Garda, a palazzo dei Congressi.-