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L'assemblea generale, convocata due volte all'anno in estate e a fine anno, è finalizzata a raggiungere tre obiettivi: essere occasione di conoscenza tra tutti coloro che stanno facendo la stessa esperienza, consentire lo scambio e il confronto di esperienze e buone pratiche, approfondire argomenti e temi di cittadinanza responsabile legati al servizio civile. Quella di agosto è tradizionalmente dedicata a fare il punto collettivo sull’andamento dell’esperienza. Per questo è stato scelto un titolo significativo "Storytelling: il servizio civile si racconta. Temi e tecniche per dire il servizio civile".
I giovani, suddivisi in 12 gruppi, hanno ragionato su come il raccontare all'esterno il servizio civile, in un confronto che è avvenuto non solo con la parola ma anche con diverse tecniche espressive. Ogni gruppo al mattino ha elaborato il tema e nell'assemblea plenaria del pomeriggio ha preparato una performance con il supporto di 12 personaggi. Attori, narratori, fotografi, giornalisti, danzatori, cantanti, videomaker hanno infatti aiutato i ragazzi ad esprimere il "proprio" servizio civile, essi erano: Drimer, un rapper di origine trentina sulla cresta dell'onda; Candirù, che ha suonato con Capossela, Ministri, Davide van de Sfroos, Bandabardò, Dolcenera; Stefano Bottesi, fotografo per le agenzie più importanti del mondo; Giacomo Pallaver, che lavora per committenti statunitensi; Mauro Neri, giornalista con al suo attivo oltre 200 libri per ragazzi; Massimo Lazzeri, che ha studiato recitazione a New York; Gabriele Zanon, che è stato a Zelig; Michelangelo Felicetti, di Radio Dolomiti; Andreas Fernandez, giornalista militante, impegnato sul fronte del volontariato; Marta Marchi, attrice nota al pubblico del Trentino e non solo; Beatrice Bortoli, che spopola con i suoi murales; Lucrezia Gabrieli, astro nascente della danza. Di loro, Bortoli, Gabrieli, Pallaver hanno fatto l'esperienza del SCUP, mentre Bottesi e Felicetti sono stati obiettori di coscienza in servizio civile.
Queste infine le 12 proposte dei ragazzi: il gruppo che utilizzava la tecnica della poesia ha scritto “Versi di SCUP” raccontando se nella esperienza di servizio civile ognuno si sente o non si sente parte del gruppo di lavoro; quello sulla fotografia con il titolo "PhotoSCUP emotions” ha creato ritratti per esprimere emozioni e sensazioni; l’improvvisazione teatrale con il titolo “Essere o non essere, questo è il dilemma. OLP presente o OLP assente, questo è il problema” ha rappresentato la relazione tra i giovani e i loro tutor; sul fronte della danza i ragazzi hanno riflettuto sul fatto che non tutti i progetti di servizio civile sono di uguale natura, per questo ci si è interrogati su come tenere viva la motivazione a fare meglio nonostante la ripetizione; il gruppo che aveva per titolo “A che cosa serve il servizio civile?” tramite la tecnica teatrale ha lavorato su sfumature emotive connesse a esperienze, incontri, luoghi, episodi specifici legati ad un processo di consapevolezza e conoscenza di sé grazie alla relazione con ciò che ci circonda; per il video sono state costruite invece delle interviste parallele che, con ironia, hanno indagato su come vivere con consapevolezza il servizio civile; il gruppo sul Rap/Free Style ha giocato sulle lettere e ha scelto come titolo “Ragioniamo Adesso sul Poi”, in sigla RAP, con l'obiettivo di trattare il tema dell'impegno socio-politico; quindi per il racconto si è scelto il titolo “E se facessi parlare un albero? Il racconto di immedesimazione come "chiave" per conoscere sé stessi e gli altri”, si è proposto di discutere la dimensione di esperienza collettiva del servizio civile, di contro ad una visione di esperienza individuale; anche il gruppo sulla canzone ha giocato sulle sigle, prendendo “PLIM: Piccolo Laboratorio Improvvisato di Microcanzone. Sfumature e sintonie”; il gruppo Radio Talk Show ha trattato il tema: “Sfrutta o frutta?”, dove un vero conduttore radiofonico e radiocronista ha costruito con i partecipanti un dibattito radiofonico; per “Lo SCUP che fa notizia. Occhio alle fake news!” una sezione era dedicato al giornalismo d’impatto e citizen journalism on line; infine non è mancato un murales dal titolo “Storie di servizio civile tra passato, presente e futuro” che ha intrecciato su tela l'esperienza di ognuno con lo sviluppo della storia del servizio civile.
Riprese, interviste e immagini a cura dell'Ufficio Stampa