
"Quella che possiamo mettere in campo - ha commentato il presidente Rossi rispondendo alle molte sollecitazioni dei ragazzi e degli insegnanti - è una scuola di grande attualità, per questo vorrei rivolgere prima di tutto un grosso ringraziamento a tutti coloro che ogni giorno svolgono il loro dovere raggiungendo ottimo risultati. Da qui però il nostro impegno deve essere di miglioramento ulteriore di una qualità già elevata, per consentire a voi studenti di affrontare la sfida, grande, dell'inserimento nel mondo lavorativo. Per questo servono competenze linguistiche e serve un collegamento più forte fra l'istruzione e il mondo della pratica. E vi stiamo investendo con forza: abbiamo, per esempio, regolato l'apprendistato per il conseguimento del titolo di studi, stiamo poi lavorando sui tirocini estivi cercando di favorirli facendoci carico dei costi assicurativi. Su Rovereto l'obiettivo è quello di riuscire ad avere poli formativi in istruzione tecnica dove si possa lavorare in presa diretta con le imprese, dove vi siano attività di laboratorio e di apprendistato, dove imprese e scuola camminino assieme. E su questo chiediamo alle imprese di scommettere, perché l'investimento più produttivo è quello sul capitale umano, sulle persone. La sfida dell'inserimento lavorativo si vince attraverso la formazione professionale e attraverso le competenze linguistiche. Ci siamo posti - ha concluso il presidente - un obiettivo sfidante su un lungo periodo, da raggiungere con passaggi intermedi che sono la formazione degli insegnanti, per la quale abbiamo messo a disposizione 20 milioni di euro, e il progressivo inserimento di insegnanti con competenze linguistiche".
Alla dirigente Livia Ferrario il compito di presentare alcuni numeri sull'istruzione in Trentino: i ragazzi che non studiano e non lavorano sono solo il 10%, l'istruzione tecnica, che è stata scelta nell'anno scolastico 2014/2015 dal 30,5% degli studenti trentini ovvero da oltre 2.000 studenti, è quella che dà le maggiori probabilità di trovare un'occupazione nel breve periodo; entro i 24 anni infatti circa il 90% dei diplomati ha trovato un impiego. Fra le richieste del mondo del lavoro vi è la competenza linguistica, poiché circa quattro imprenditori su cinque richiedono la conoscenza delle lingue, infine il profilo più gettonato è quello del tecnico informatico, seguito dall'operatore turistico.
In conclusione il presidente ha quindi ricordato l'impegno della Provincia nelle misure di sostegno ai giovani, invitando i ragazzi a visitare il sito di riferimento:http://perilmiofuturogiovani.tn.it/ e a fornire impressioni e consigli.
Storia dell'Istituto Fontana
Inaugurata il 19 novembre 1855 in onore dell'imperatrice Elisabetta, la scuola può essere considerata cronologicamente il primo Istituto Tecnico della Regione e uno dei primissimi d'Italia. Fu concessa a Rovereto dopo una estenuante gara con la città di Trento, conclusasi vittoriosamente in seguito alla plebiscitaria sottoscrizione di 30 mila fiorini (somma notevole per l'epoca) offerti generosamente dai Roveretani. Unica scuola reale esistente da Verona a Innsbruck, vide affluire nelle sue aule giovani provenienti da tutte le valli del Trentino e, sebbene in misura minore, anche dalle vicine province veneto-lombarde. Particolarmente significativo il fatto che la "Elisabettina" fu frequentata costantemente da un notevole numero di giovani provenienti dalle province di lingua tedesca anche se potevano disporre di scuole reali simili a quella roveretana
Strutturata inizialmente su tre classi e in seguito completata con l'istituzione del corso superiore, essa dava accesso ai Politecnici ed agli altri Istituti superiori a carattere tecnico; divenne ben presto il vivaio da cui uscirono, fra il 1855 ed il 1915, quasi tutti gli ingegneri ed i tecnici trentini.
Tra i moltissimi illustri allievi della Scuola si ricorda il nome dell'Ing. Gianni Caproni, geniale pioniere dell'aviazione in Italia. Dalla scuola uscì pure una nutrita schiera di artisti di notevole valore, quali Tullio Garbari, Fortunato Depero, Carlo Cainelli, Luciano Baldessari, Oddone Tomasi, Luigi Bonazza, Giovanni Tiella, Giorgio Wenter Marini, E. Giuliano Armani, Fausto Melotti, Umberto Maganzini, Diego Costa, Elio Martinelli ed altri ancora. Dal 1919 al 1923 la Scuola subì gradualmente varie modificazioni, che la trasformarono nel Regio Istituto Tecnico "Regina Elena". Successivamente, nel 1944 fu intitolata a Felice e Gregorio Fontana. Dal 1855 al 1973 ebbe sede nel Palazzo Piomarta di Corso Bettini acquistato dal Comune di Rovereto e denominato Palazzo dell'Istruzione. Dal 1 ottobre 1973 è ospitata nell'edificio di Via Teatro, costruito dalla Provincia autonoma di Trento su progetto dell'arch. Luciano Baldessari, già allievo della ex Scuola Reale.
Nel novembre del 2010, nell'ambito della manifestazione nazionale "Job&Orienta" di Verona, la Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, l'Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell'Autonomia Scolastica (ex-Indire), è stato attribuito un particolare riconoscimento a quegli istituti di secondo grado fautori di innovazione, ma che hanno compiuto almeno 150 anni e si sono distinti nel corso del tempo per il particolare rilievo della loro tradizione nell'istruzione tecnica. Tra le 6 istituzioni scolastiche individuate anche l'Istituto "Fontana" di Rovereto.
Dall'anno scolastico 2010/2011 l'Istituto "Fontana", unico della Provincia di Trento, è stato inserito nel "Programma nazionale di promozione delle eccellenze" del Ministero della Pubblica Istruzione per l'ideazione della manifestazione "CAD Olympics".
Riprese, immagini e interviste (a Ugo Rossi) a cura dell'Ufficio stampa -