L’assessore Stefania Segnana ha ribadito che per la riapertura non si prescinde dalla sicurezza delle donne e dei bambini e che questo successo è un punto di partenza per la valorizzazione dei servizi decentrati. “Il territorio trentino è caratterizzato da montagne e valli e pertanto è importantissimo che i servizi basilari siano mantenuti nelle zone periferiche” ha detto Segnana, chiedendo a tutti la massima collaborazione per il proseguimento futuro di un punto nascita pienamente attivo. All’incontro erano presenti anche Gianfranco Jorizzo, presidente del Comitato nazionale percorso nascite, Paolo Bordon, direttore generale dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari e Silvio Fedrigotti, respondabile del Dipartimento salute e solidarietà sociale della Provincia. Jorizzo ha ricordato che la deroga concessa all’ospedale di Cavalese è del tutto indipendente dal numero di parti, in quanto la riapertura è legata all’appartenenza ad un’area orograficamente disagiata e le soluzioni tecniche concordate, con la possibilità di ricorrere alla sala operatoria già presente, in attesa dell’apertura della nuova sala per i cesarei all’interno del blocco travaglio-parto, consentono piena sicurezza e qualità delle cure e assicurano a Cavalese l’attribuzione di ospedale di primo livello. “Questo investimento – ha detto Jorizzo – dimostra che la politica sta dietro alle esigenze della popolazione. La realtà locale ora deve recepire questo modello, che può funzionare grazie al supporto della gente”. In questo contesto è stata anche ricordata la capacità che l’associazione Parto per Fiemme ha avuto di mantenere alta l’attenzione sulla necessità della riapertura.
Nell’incontro sono emerse anche ulteriori novità per l’ospedale di Cavalese, li ha ricordati Paolo Bordon assieme ai dati tecnici e contrattualistici che riguardano il pesonale medico e sanitario in servizio nel punto nascita, che avrà la caratteristica della flessibilità in una equipe integrata di professionisti. Per gli investimenti, 330 mila euro sono stati già spesi per la realizzazione a tempi di record della seconda sala parto necessaria per far aprire il punto nascita e 550 mila euro sono stati impegnati per la sala parto cesareo in emergenza, che sarà in funzione a fine estate. Nei primi mesi del 2019 sarà consegnata all’ospedale la nuova risonanza magnetica, un modello di ultima generazione per il quale è già stato fatto l’ordine di acquisto di 300 mila euro e che entrerà in funzione dopo un breve periodo di formazione specifica destinata agli operatori ed eviterà ai residenti che ne hanno necessità lo spostamento verso Trento. A Cavalese sarà presto rinnovato anche il pronto soccorso, lo ha ricordato Bordon prevedendo che i lavori potranno essere conclusi in 180/200 giorni, un impegno di 150 mila euro che porterà sul territorio un servizio efficiente e al passo con le esigenze della popolazione delle valli di Fiemme e Fassa e dell’intera provincia. Complessivamente, nell’ospedale di Cavalese sono stati investiti 1 milione e 330 mila euro.