
Le richieste - alternative tra loro - di riapertura del punto nascita di Cavalese trasmesse al Ministero sono state approvate dalla Giunta provinciale lo scorso 20 luglio. In sostanza, si chiede al Ministero di riaprire il punto nascita alle stesse condizioni operative (di personale) e strutturali a suo tempo presenti a Cavalese al momento della concessione della deroga nel giugno 2016. Oltre a questo si chiede di poter fruire delle prestazioni mediche specialistiche di ginecologia, anestesia e pediatria con formula in pronta disponibilità anziché in guardia attiva.
In subordine, si chiede al Ministero di poter riaprire comunque a prescindere dalla presenza del requisito strutturale della sala operatoria per le emergenze ostetriche nel blocco travaglio/parto, in quanto superabile temporaneamente attraverso le procedure gestionali dell’evento “parto” e di connessa emergenza indicate in appositi protocolli predisposti dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari. Considerato che le procedure di appalto per i lavori di realizzazione della sala sono già state avviate da tempo, con la previsione di realizzarla entro giugno 2019.
Ma ripercorriamo le tappe del punto nascita di Cavalese. Nel 2016 la Provincia di Trento presenta richiesta di deroga al Ministero della salute per mantenere aperti i punti nascita con meno di 500 parti all'anno: Tione, Arco, Cles e Cavalese. La richiesta viene accolta per Cles e Cavalese, ma per quest'ultimo si è dovuto sospendere per la mancanza degli standard minimi di personale prescritti dal Ministero. Nel periodo di sospensione sono comunque rimasti attivi i servizi del percorso nascita territoriale per le gravidanze fisiologiche e l'elisoccorso per le situazioni di emergenza. La Provincia è stata costantemente impegnata per rendere nuovamente operativo il punto nascita. Individuato il personale medico necessario, nel dicembre 2017 l'Apss ha informato il Ministero della possibilità di riprendere l’attività del punto nascita, ma il Ministero (febbraio 2018) se da un lato ha confermato l’idoneità dell’organigramma medico proposto, dall'altro inaspettatamente ha posto un’ulteriore pesante limitazione alla riapertura, ovvero la predisposizione di una seconda sala parto e di una sala operatoria per le emergenze ostetriche nel blocco travaglio/parto.
Intervista al presidente Rossi:
Intervista all'assessore Zeni: