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A inizio legislatura, come illustrato dall'assessore Segnana, la Giunta provinciale predispone il Psp, lo strumento-bussola per le politiche provinciali che saranno successivamente sviluppate nel corso della legislatura. Essendo uno strumento di programmazione generale, il Psp contiene necessariamente indicazioni di carattere generale e non scende fino al dettaglio delle singole problematiche. Tuttavia, le aree strategiche e gli obiettivi che esso contiene sono di fondamentale importanza per l'azione politico-amministrativa che si svilupperà nel corso dei 5 anni del mandato della Giunta, e vanno condivisi con tutti gli attori del territorio. "Abbiamo ritenuto opportuno - ha detto Segnana - tenere 'aperta' questa parte del documento, per eventuali modifiche e o integrazioni che dovessero emergere, sia attraverso la consultazione on-line sia dagli incontri programmati sul territorio".
Il Psp sottolinea ad esempio come sia importante disporre delle risorse professionali e tecnologiche necessarie per affrontare i problemi delle patologie croniche, comprese quelle non invalidanti, che consentono cioè a chi ne soffre di condurre una vita sufficientemente autonoma e non ospedalizzata, ma che comportano l’uso di farmaci, tecnologie e ausili. E' importante sviluppare percorsi che garantiscano l’autosufficienza dell'utente, la permanenza nella propria casa, la possibilità di coltivare una vita sociale/familiare, compatibilmente con le cure di cui abbisogna: parliamo di cohousing, lungodegenza, cure intermedie e quant'altro. Ugualmente importante il lavoro da fare sul fronte della prevenzione e della promozione di stili di vita adeguati.
Ci sono anche le problematicità: fra queste, la progressiva diminuzione di risorse umane di alto profilo - ossia di personale medico, un problema, questo che riguarda l'intero sistema-Paese -a fronte di una crescita continua della domanda, dovuta all'invecchiamento della popolazione. Per questo è necessario utilizzare al meglio le risorse disponibili, far sì che anche gli ospedali periferici possano risultare attrattivi per gli specialisti, trentini e non, chiamati a presidiarli, e non da ultimo fare tesoro dei progressi tecnologici.
Da parte delle associazioni è stato espresso apprezzamento per la considerazione data al criterio della partecipazione quale elemento significativo del cambiamento. Fra le questioni riprese e analizzate nei diversi contributi che si sono susseguiti durante il "giro di tavolo", la prevenzione, a partire dal tema dei vaccini, l'approccio alle pluripatologie, il ruolo centrale della territorialità (da non confondersi con il localismo). Ed ancora: l'importanza di far conoscere meglio ai cittadini i servizi già presenti sul territorio, la rete delle cure palliative e della terapia del dolore, la problematica dell’handicap, le Aggregazioni funzionali dei medici di medicina generale.