Gli accordi con le Regioni sono importanti per confermare l’accessibilità ai pazienti extra-provinciali al Centro di protonterapia di Trento - l’unico in Europa afferente ad un’azienda sanitaria pubblica - e che offre prestazioni anche ai cittadini provenienti dal resto d’Italia e dall’estero (a gennaio ad esempio è stata siglata l’intesa con Dubai).
A livello nazionale la protonterapia, ancorché riconosciuta nei livelli essenziali di assistenza con il Dpcm (Decreto del presidente del consiglio dei ministri) del 12 gennaio 2017 non è direttamente accessibile dai pazienti da fuori del Trentino, in quanto non è ancora stato emanato il decreto ministeriale di approvazione delle tariffe di assistenza specialistica. Si tratta dello strumento che consentirebbe di procedere alla prescrizione a carico del Servizio sanitario nazionale e quindi di addebitare gli oneri nell’ambito della mobilità sanitaria interregionale. Pertanto, per le prestazioni di protonterapia risulta necessario arrivare a specifici accordi con le Regioni. È questo il caso dell’intesa con l’Emilia Romagna.
La convenzione che verrà sottoscritta per il Trentino dall’assessore Segnana prevede una durata triennale e definisce i criteri clinici e condizioni di accesso ai trattamenti di protonterapia erogati dal Centro a favore dei pazienti emiliano-romagnoli. Le modalità attuative sono demandate ad un’apposita intesa fra APSS e la Direzione generale cura della persona, salute e welfare della Regione Emilia Romagna.