Lunedì, 15 Ottobre 2018 - 17:51 Comunicato 2517

Firmato un protocollo tra Comune di Trento, Muse e Conservatorio Bonporti
Protonterapia, presentate le iniziative a favore dei bambini

Offrire ai piccoli pazienti del Centro di protonterapia di Trento occasioni di intrattenimento, apprendimento e gioco: sono queste le finalità dell’accordo di collaborazione firmato oggi dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari, Comune di Trento, Muse e Conservatorio F.A. Bonporti. L’incontro è stato anche l’occasione per presentare le iniziative svolte in Protonterapia dalle associazioni di volontariato che collaborano con Apss e l’attività della scuola in ospedale.

Le attività che saranno svolte all’interno dell’Unità operativa di protonterapia sono parte di un più ampio progetto aziendale di qualificazione del tempo che il bambino trascorre in ospedale. Per sviluppare un percorso che affiancasse alle prestazioni sanitarie attività ludico ricreative e aiutare i piccoli pazienti a vivere l’esperienza ospedaliera nel modo più sereno possibile, l’Apss ha istituito un gruppo di lavoro che, nel corso di quest’anno, ha lavorato per coordinare e stipulare una serie di collaborazioni con associazioni di volontariato ed enti.

L’accordo di collaborazione, firmato oggi, prevede che il Comune di Trento metta a disposizione dei giovani pazienti, attraverso il Servizio biblioteca, libri, materiale audiovisivo, stampa periodica e letture animate e che organizzi, attraverso il Servizio cultura, performance in collaborazione con realtà teatrali e musicali della città. Giochi, esperimenti ed esperienze di didattica ludica anche con il MUSE oltre alla possibilità di usufruire di ingressi agevolati al museo per i piccoli pazienti e le loro famiglie. Il Conservatorio Bonporti, si impegna a svolgere piccole esecuzioni musicali, esperienze di canto corale e a farsi parte attiva per verificare la possibilità di estendere l’accordo ad altre scuole musicali della città.

In apertura dell’incontro il direttore generale dell’Apss Paolo Bordon ha espresso soddisfazione per l’accordo che vede quattro enti lavorare insieme per dare sostegno ai piccoli pazienti del Centro di protonterapia e ai loro familiari.

È un momento importante per il Centro della protonterapia – ha affermato Bordon – la struttura sta crescendo come numero di pazienti e vi è ora l’esigenza di attivare iniziative per offrire ai nostri pazienti e ai loro familiari un qualcosa di più che non sia solo la prestazione sanitaria ma un sistema di accoglienza e di offerta che va al di là del loro problema di salute.

«Il mio grazie – ha proseguito Bordon – va alle istituzioni che hanno creduto nel valore di un approccio che coniuga cure tecnicamente avanzate all’umanizzazione dell’esperienza sanitaria dando, con il loro sostegno, impulso alle attività ludico-ricreative nelle strutture dell’Apss».

«Voglio anche esprimere la mia gratitudine e quella del Consiglio di direzione dell’Apss – ha concluso Bordon –  alle associazioni di volontariato 27 Giugno, Agop, Lene Thun e Lilt per l’impegno e il sostegno che, attraverso i loro volontari, danno al Centro di protonterapia. Come azienda sanitaria siamo profondamente convinti che la collaborazione con il mondo del volontariato sia fondamentale per dare impulso al miglioramento dei servizi offerti e per aiutare il percorso di umanizzazione delle cure soprattutto quando sono coinvolti giovani pazienti. È dalla relazione con i cittadini, in qualsiasi forma essa si presenti, dal reclamo al costante rapporto con il mondo del volontariato, che è possibile avere quei ritorni che riteniamo importanti per capire se quello che ogni giorno facciamo va nella giusta direzione».

La parola è poi passata ai rappresentanti dei tre enti firmatari dell’accordo. Marco Andreatta, presidente del Muse, ha sottolineato: «Siamo molto contenti di collaborare con questo centro di eccellenza con le nostre capacità e con le nostre possibilità perché il Museo è per tutti ma in particolare è dei bambini e vedremo di fare in modo di portare i nostri laboratori anche qui in Protonterapia».

Paola Saiani, vicepresidente del Conservatorio F.A. Bonporti, ha ringraziato per il coinvolgimento nell’iniziativa, accolta con entusiasmo in quanto ritenuta meritevole da un punto di vista morale e conforme agli scopi del Conservatorio. «Credo – ha affermato Saiani – che sia importante ampliare e implementare le esperienze e i rapporti che l’ente ha con la società civile aprendosi anche ad esperienze di questo tipo in cui si promuove la cultura musicale e le nostre competenze vengono condivise con la cittadinanza. Come mamma penso anche a quanto sia importante fare in modo che i piccoli pazienti, attraverso queste attività, possano avere un ricordo meno traumatico e più sereno del loro periodo trascorso all’interno delle strutture sanitarie».

«Il coinvolgimento della Biblioteca comunale – ha affermato Giorgio Antoniacomi, dirigente del servizio Biblioteca e archivio storico in rappresentanza del Comune di Trento – ha un duplice significato: istituzionale, in primo luogo, ma anche progettuale, legato cioè alla missione della biblioteca, che è generalista ovvero per tutti, ma anche per i singoli e deve quindi saper cogliere e adattarsi alle esigenze particolari di utenti con bisogni specifici».

«Volevo ringraziare – ha detto in conclusione Maurizio Amichetti, direttore dell’Unità operativa di protonterapia – tutti coloro che ci hanno dato una mano; penso che le cose sarebbero diverse senza l’aiuto di tutte queste persone. Il mio grazie va innanzitutto alle associazioni di volontariato che ci aiutano nell’accoglienza dei pazienti mettendoci a disposizione il loro tempo e alcuni alloggi e alle altre strutture, come ad esempio, il Centro pastorale della famiglia o le singole persone che, al di fuori di un’attività specifica, hanno dato un aiuto alle famiglie e ai nostri piccoli pazienti. Questo supporto è molto importante anche perché circa l’80% dei nostri pazienti proviene da altre regioni o dall’estero e qui trovano, oltre a competenze tecniche, un aiuto che permette di affrontare al meglio il periodo di cura lontano da casa. Siamo molto soddisfatti di quello che abbiamo fatto fino ad ora e ci auguriamo di poterlo fare anche in futuro».

Nel corso dell’incontro è stato inoltre illustrato il progetto della scuola in ospedale che, in Protonterapia così come all’ospedale Santa Chiara, garantisce ai bambini e ai ragazzi il diritto all’istruzione come diritto a conoscere e ad apprendere nonostante la malattia. I docenti della scuola in ospedale personalizzano e diversificano gli interventi educativi a seconda dei bisogni di ciascun alunno, dei suoi ritmi di apprendimento e delle sue condizioni di salute anche attraverso l’utilizzo didattico delle tecnologie e l’armonizzazione tra i bisogni dei ragazzi raccordandosi con la scuola di provenienza e con i familiari.

27 Giugno onlus: l’associazione si è impegnata a supportare le famiglie dei pazienti in cura nel Centro di protonterapia con servizi di accoglienza e mettendo gratuitamente a disposizione un appartamento oltre a fornire beni e servizi necessari per garantire loro una permanenza decorosa.

Associazione genitori oncologia pediatrica - Agop onlus: l’associazione si è impegnata a garantire un supporto ai bambini e agli adolescenti in terapia nel Centro con servizi di accoglienza in due strutture esterne in cui i pazienti e i loro familiari possono alloggiare gratuitamente durante il periodo delle cure.

Fondazione Lene Thun onlus: l’associazione, nata nel 2006, offre gratuitamente un servizio di terapia ricreativa attraverso la modellazione dell’argilla in tutto il territorio nazionale. Con questa attività i partecipanti possono dare sfogo alla loro fantasia e creatività realizzando piccole opere o opere collettive che potranno essere destinate alle aree pubbliche della struttura.

Lega italiana per la lotta contro i tumori LILT onlus – sezione provinciale di Trento: l’associazione fornisce accompagnamento, assistenza morale, solidarietà e ascolto ai pazienti oncologici e alle loro famiglie. Nello specifico promuove attività di aiuto logistico mettendo a disposizione, oltre alla Casa accoglienza Lilt, due appartamenti.



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