
Il Centro di Protonterapia del Trentino infatti, seppur riconosciuto nei livelli essenziali di assistenza già dallo scorso gennaio 2017, non è ancora direttamente accessibile dai pazienti extra-provinciali in quanto non è ancora stato emanato il decreto ministeriale di approvazione delle tariffe di assistenza specialistica, che è lo strumento che consente di procedere alla prescrizione a carico del servizio sanitario e quindi di addebitare gli oneri nell’ambito della mobilità sanitaria interregionale.
La convenzione con l'Emilia-Romagna, di durata biennale, sarà sottoscritta a breve dell'assessore Segnana: i cittadini residenti in questa Regione, potranno così recarsi in Trentino, nel rispetto della convenzione, per curare patologie tumorali, quali neoplasie cerebrali e della base cranica e della colonna vertebrale, carcinomi adenoideo-cistici delle ghiandole salivari, neoplasie primitive e secondarie del fegato, tumori orbitali, neoplasie dei seni paranasali, sarcomi dei tessuti molli e dell'osso, re-irradiazioni per tumori cerebrali, della colonna, torace, addome e della pelvi.
In base alla convenzione la remunerazione delle prestazioni avverrà con fatturazione diretta fra l’Azienda provinciale per i servizi sanitari e le Aziende USL della Regione Emilia Romagna, sulla base delle tariffe che la Provincia autonoma di Trento ha stabilito nel 2014, scontate del 20%, al pari di quanto previsto anche con Veneto e Marche, con le quali sono già stati sottoscritti analoghi accordi.