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“La prima fase emergenziale - spiega Stefano De Vigili, capo della Protezione civile del Trentino - si va esaurendo con il passare dei giorni. Il conto dei morti ha raggiunto i 290 mentre quello dei feriti è di 388. All’appello mancano circa una quindicina di persone. Affrontata questa fase il nostro impegno si sposta ora sulle infrastrutture lesionate e sulle condizioni della popolazione locale che deve essere messa nelle condizioni di riprendere la vita in sicurezza”. La protezione civile del Trentino parteciperà domani a Rieti ai lavori della Direzione comando e controllo, in sinergia con la presidenza del Consiglio dei ministri, per decidere proprio gli interventi da mettere in campo.
Secondo De Vigili le attività dei prossimi giorni riguarderanno la messa in sicurezza degli edifici e delle opere, con priorità a quelle che potrebbero mettere a rischio il “sistema infrastrutturale”, ovvero le strade. “Ci sono migliaia di edifici e strutture da puntellare - continua De Vigili - e per questo servono tecnici e persone preparate. Anche in questo caso il Trentino farà la sua parte”.
Per quanto riguarda gli aiuti, la Protezione civile del Trentino ribadisce l’invito a non recarsi sui luoghi del disastro e a non inviare generi di prima necessità: “Sono stati preziosi nelle prime ore, ora la situazione è sotto controllo. Tra Amatrice, Accumoli, Montegallo e Musicchio e le altre località interessate dal sisma sono state allestite strutture da campo in grado di accogliere oltre 3600 persone a fronte di una attuale richiesta di circa 1600”.
Rimane aperto invece il canale della solidarietà che passa attraverso l’invio di somme di denaro da devolvere ai terremotati, ad incominciare dal numero 45500 attivabile con un sms soldale.